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Gazzetta - Fiorentina, i leader dove sono? Kean, Dzeko e De Gea: la svolta deve partire da loro

3 min di lettura

Mancano i gol, mancano le parate di David. Serve esperienza e leadership per risollevare i viola

Tutti sotto esame e chiamati all’appello, alcuni più degli altri. E non perché siano i più colpevoli della crisi della Fiorentina, ma perché sono gli uomini ancora in grado di tirare fuori dai guai una squadra ultima in classifica, senza vittorie dopo 15 giornate, e con lo spettro della retrocessione sempre più pressante. La Fiorentina si aggrappa ai supereroi della passata stagione come De Gea e Kean, ma anche a un giocatore di spessore come Dzeko. Ognuno con le proprie caratteristiche, ma tutti potenziali leader fuori o dentro il campo, scrive La Gazzetta dello Sport.

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I SUOI GOL. Il lottatore Il nome che sopra di ogni altro è legato alla speranza di salvezza è quello di Moise Kean. Se non lui, chi? Fermo a quota tre reti di cui due in campionato, un anno fa nello stesso numero di partite era già in doppia cifra, grazie a undici centri e poi aveva concluso la stagione con 25 reti complessive. Una differenza abissale dal punto dei vista dei numeri, ma non sotto l’aspetto della lotta sul campo perché il centravanti si sente il trascinatore dei compagni e vuole svoltare. Una questione di mira che non può diventare tuttavia frustrazione o blocco mentale fino ad arrivare all’inefficacia. La certezza è che tutto, anche nei prossimi mesi, ruoterà intorno a Kean, messo al centro della possibile rinascita della squadra e del tutto incedibile a gennaio. Lui intanto non deve perdere lucidità e forse pesa anche la necessità di servirlo meglio.

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ESPERIENZA. Dzeko, per spessore e carriera, è un altro da cui Firenze si aspetta lo scatto. Il suo essere leader fuori dal campo, come nell’episodio del megafono per parlare ai tifosi, necessita di uno svolta sul campo ma fino ad ora ha avuto spazio in Conference (306 minuti) più che in campionato (236’), dove ha faticato quando è stato impiegato e ha un minutaggio molto basso. Il bosniaco sente la responsabilità di dover dare di più ed è consapevole di poterlo fare. 

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IRRICONOSCIBILE. Ma il vero mistero ora a Firenze si chiama De Gea. Dall’insuperabile numero uno della passata stagione è diventato perforabile anche in occasioni considerate semplici. L’ultimo esempio è arrivato dalla sfida contro il Verona perché un campione del suo livello che prende gol sul primo palo appare quasi impensabile. Cosa sia accaduto all’ex United è difficile da spiegare, ma certo è che punti pesanti si sono volatilizzati anche per suoi errori. 


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