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Thiago Motta: “Kean e Fagioli? Non è stato un errore cederli, scelte economiche e tecniche”

Palladino e Thiago Motta - Fiorentina Juventus

Le parole del tecnico ex Juve dopo l’esonero: “Cambierei le mie scelte delle ultime due partite. Fagioli ha avuto un periodo di difficoltà e…”

Prima intervista dopo l’esonero dalla Juventus per Thiago Motta, al Corriere della Sera. Ecco alcune sue parole, anche sui giocatori ceduti alla Fiorentina: «È difficile fare un’analisi, essendo così vicini a quello che è successo. Sicuramente sono deluso perché non è andata come speravamo, soprattutto in Coppa Italia e Champions. Però non sono d’accordo quando sento parlare di fallimento: il nostro lavoro è stato interrotto quando eravamo a un punto dal quarto posto in classifica che era, a inizio stagione, l’obiettivo prioritario. Quando ho accettato questo incarico, con grande entusiasmo, sapevo che sarebbe stato un progetto triennale, fondato su una profonda rivoluzione della squadra, sul suo radicale ringiovanimento. So benissimo che, in squadre del livello della Juve, bisogna vincere. Tanto più dopo anni nei quali questo non è accaduto. Il progetto non è sicuramente andato come volevamo o come avevamo immaginato».

Qualche giorno prima dell’esonero lei ha detto di aver avvertito la fiducia della società, cosa è successo dopo? «Pubblicamente avevano espresso la loro fiducia e l’indicazione di proseguire il percorso. Segnali importanti, che alla fine danno tranquillità e stimoli per continuare a lavorare. Noi abbiamo sempre avuto la convinzione di continuare a impegnarci per finire la stagione arrivando al quarto posto, con la qualificazione in Champions. Ma conosco il calcio e so che le cose possono finire come sono finite perché in una squadra grande come la Juventus la vittoria è un imperativo e, soprattutto nelle ultime due partite, non abbiamo fatto bene e loro hanno, legittimamente, scelto un’altra strada».

Lei qualcosa si rimprovera? «Tante cose abbiamo fatto bene, tante altre le cambierei, di sicuro. Ho sempre analizzato quello che si è fatto male, ma anche dopo una vittoria penso che si possa cambiare qualcosa, una strategia di gioco, una sostituzione, una scelta, un titolare. Non è che quando si vince è tutto perfetto. Tante cose rifarei, tante cose cambierei». Per esempio? «Nelle ultime due partite abbiamo giocato male e quindi certamente cambierei le mie scelte. Nessuno che non sia arrogante nega i propri errori. Ma non accetto che si butti via tutto il lavoro fatto. Una squadra tutta nuova, falcidiata dagli infortuni, stava per raggiungere l’obiettivo prefissato. Ma io ho accettato la scelta della società e spero il bene per la Juve».

Lei ha concordato le campagne acquisti, sia quella estiva che quella di gennaio? «Sì, sono sempre stato in sintonia con il direttore per la definizione della rosa. Abbiamo iniziato con una squadra che, per motivi sportivi ma anche economici, dovevamo profondamente cambiare. Io non sono entrato nelle valutazioni economiche dei singoli giocatori, ma abbiamo sempre concordato le scelte volte a rinforzare la squadra».

È vero che ha avuto un difficile rapporto con Vlahovic? «Dusan ha giocato tantissimo, qualcuno diceva troppo, perché l’ha meritato, perché ha lavorato bene. Delle volte non ha potuto giocare perché ha avuto infortuni che lo hanno tenuto fuori dieci giorni. È un ragazzo intelligente, capace di discutere e condividere le scelte. Il rapporto con lui è stato buono, ma allo stesso tempo è normale che pesi il fatto di scendere in campo o no. Dusan quando non ha giocato non era felice, ma ha avuto sempre rispetto per le mie scelte, ha continuato a lavorare e quando è entrato in campo ha fatto il suo, dando il massimo e cercando di aiutare la squadra».

Sbagliate le cessioni di giocatori come Kean e Fagioli? «No, per me no, sono state scelte economiche e non solo tecniche. Certo, a inizio stagione la società non sapeva che Milik non sarebbe mai stato disponibile. Poi è arrivato Kolo Muani che potrà dare un grande contributo alla squadra. Fagioli all’inizio con noi ha giocato molto bene, ma poi ha avuto un periodo di maggiore difficoltà e allora, sempre in sintonia con la società, si è deciso che facesse una nuova esperienza. Mi auguro che Fagioli e Kean possano continuare a crescere come stanno facendo. Un giocatore che abbiamo sbagliato a non trattenere è Nicolussi Caviglia, che sta dimostrando grande qualità».

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