Seppur contro un avversario modesto, la Fiorentina mostra una netta crescita sul piano della personalità. Sono sei le vittorie consecutive
Missione compiuta. Dopo un primo tempo complicato, la Fiorentina si sbarazza del Sivasspor facendo valere la differente caratura tecnica delle due squadre. Lo fa con tante buone notizie, su tutte una striscia aperta arrivata a sei vittorie consecutive. Sette vittorie nelle ultime nove partite, otto vittorie consecutive in Europa (record assoluto della storia viola ritoccato). Numeri importanti, che rilanciano una stagione che stava ingrigendosi pericolosamente.
Tuttavia, non è stata solo una passeggiata, come farebbe pensare l’1-4 finale. Il primo tempo dei viola è stato alquanto problematico per alcuni fattori. In primis, il campo di gioco al limite dell’impresentabile che come sempre ha penalizzato la squadra più tecnica, ovvero la Fiorentina. Oltre a ciò, l’ambiente caldo e ostile e un discreto nervosismo ha portato la squadra di Italiano a mostrare troppa fretta e imprecisione, pur dando l’impressione di essere in possesso di una superiorità tecnica abissale. Il super gol del Sivasspor poteva rendere tutto tremendamente complesso. Invece, al 44′ è arrivato il pareggio del solito Cabral che ha rimesso la partita sulla retta via e ha mostrato la crescita dei viola anche dal punto di vista della personalità.
Se la prima frazione è stata bruttina e con qualche difficoltà di troppo, nella ripresa la Fiorentina è andata sul velluto. Oltre a un’evidente presa di confidenza dei giocatori nei confronti del terreno di gioco, si aveva sempre la sensazione che i viola fossero in grado mettere in crisi i turchi con una qualsiasi combinazione a due. La squadra viola è tornata al gol su calcio d’angolo con il solito Milenkovic, poi il goffo autogol di Goutas, infine un’altra grande gioia: il ritorno al gol di Castrovilli (e che gol!). In mezzo a tutto questo, l’atteggiamento eccessivamente nervoso di un Sivasspor frustrato ha portato all’espulsione di Arslan all’81’ per un calcione da terra a Mandragora. Soprattutto, è gravissimo l’episodio che ha coinvolto Bianco, colpito da un pugno sferrato da un tifoso turco che ha invaso il terreno di gioco. “Una roba vergognosa”, ha tuonato Italiano in conferenza stampa. Come dargli torto.
A parte ciò, arrivano solo buone notizie sul fronte Fiorentina. La striscia positiva prosegue e l’entusiasmo cresce. Sembra incredibile pensando all’umore dell’ambiente giusto un mese fa. La crescita della squadra negli ultimi 30 giorni è evidente: sia sotto l’aspetto della fase difensiva, sia sotto quello dei gol realizzati. Con un Cabral sempre più in fiducia e giunto al settimo gol nelle ultime otto partite, per un totale di 12 reti stagionali. Soprattutto, la squadra sembra cresciuta in termini di personalità. La Fiorentina di inizio stagione dopo il gol subito avrebbe rischiato di sciogliersi, questa Fiorentina invece è capace di reagire. E di ribaltare le partite. Lo aveva già fatto contro il Braga. Due volte nell’arco di meno di un mese, una novità non da poco in vista di un finale di stagione pieno di impegni e con la possibilità di fare grandi cose nelle coppe.
Certo, bisogna dire che il Sivasspor (come da pronostico) si è rivelato un avversario decisamente inferiore rispetto ai viola. Il divario tra le due compagini è sembrato troppo vasto. Ora le cose si faranno più complicate. Oggi alle 14 è atteso il sorteggio dei quarti – e di tutto il tabellone finale – di Conference League: l’avversario contro cui si misureranno i viola nei quarti di finale sarà certamente più impegnativo dei modesti turchi. Non c’è tempo neanche di riposarsi: il rientro nella notte a Firenze, la curiosità per il sorteggio, il Lecce domenica alle 15. Poi la meritata sosta per le nazionali, per ricaricare le batterie dopo un periodo in cui Gonzalez e compagni hanno giocato tantissimo. Anche se, visto il momento della squadra, forse sarebbe stato meglio proseguire.
Di
Marco Zanini