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I sei cambi dopo Budapest non hanno prodotto energia, né tanto meno gioco. Nella Fiorentina non ha funzionato la coppia d’attacco Beltran-Nzola, per la prima volta titolari insieme. Non ha funzionato la coppia di mediani formata da Mandragora e Maxime Lopez che la squadra non riconosce come primo riferimento: l’ex Sassuolo sembra ancora oggi un corpo estraneo e la differenza con Arthur, entrato nel secondo tempo, è sembrata fin troppo evidente. Ma soprattutto non hanno funzionato le ali. La partita di Ikoné è stata un inno all’errore, all’involuzione, al non gioco, simile a quella di Budapest. Sono due anni che il francese è a Firenze e si ricordano sì e no 3-4 partite in cui ha mostrato qualcosa di interessante, ma evidentemente Italiano vede in quel giocatore qualcosa che sfugge a tutti. Quasi lo stesso discorso si potrebbe fare per Sottil e poi per Kouame che ha preso il suo posto nel secondo tempo. Così scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.
 
												
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																							 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																							 
																							 
																							 
																							 
									 
									 
									 
									 
														 
														 
														
Di
Redazione LaViola.it