Terzultimo posto in classifica: anche se non c’è il pericolo retrocessione serve un cambio di passo nell’anno nuovo
L’annata è complicata. All’inizio di un ciclo nuovo è sempre così anche se forse le difficoltà sono state maggiori del previsto. La Primavera della Fiorentina veleggia nelle parti basse della classifica. Zone alle quali non è abituata, ma la squadra di Galloppa ha già capito di doversi togliere il vestito buono per battagliare nella palude.
I numeri sono brutti, si sa. Soltanto 3 le vittorie su 15 partite di campionato. Ben 8 le sconfitte. Solo 16 i gol fatti e 21 quelli subiti. I 13 punti conquistati lasciano il gruppo gigliato al terzultimo posto, ma il Natale è un po’ meno amaro grazie all’acuto di Bologna nell’ultima uscita. Gara facilitata da una precoce espulsione avversaria, però si sono viste cose interessanti. Il gol di Rubino, la doppietta di Caprini. Due di quelli attesi a fare la differenza. Come del resto bomber Sene, uno che deve ancora ingranare sotto porta, i suoi gol servirebbero come il pane alla squadra. I tre punti di Bologna hanno dato la possibilità di agganciare il Monza e portarsi a -1 da Lecce e Bologna. Non ci sono apprensioni di classifica. Con la riforma dei campionati è prevista una sola retrocessione e il Frosinone ha conquistato solo 3 punti in tutto in campionato. L’ultimo posto sembra già assegnato.
Il non avere assilli di classifica da una parte può togliere pressione alla Fiorentina, dall’altra può sottrarre qualche stimolo ai giocatori. Sta di fatto che Galloppa vuol far cambiare marcia ai suoi dal punto di vista della continuità. Il 4-1 rifilato alla Sampdoria in trasferta un paio di settimane fa sembrava aver acceso la luce, poi però è arrivata puntuale la sconfitta interna con il Lecce, che non è più quello irresistibile dello scorso anno. La speranza è che la vittoria di Bologna abbia scacciato definitivamente i fantasmi. Con i baby viola aiutati da Comuzzo e talvolta da Amatucci. Due che in Primavera adesso fanno la differenza.
Di
Alessandro Latini