Una discreta Fiorentina esce da San Siro con un punto dopo aver subito la rimonta: ma il bicchiere può essere mezzo pieno
Da una parta la Fiorentina può esser soddisfatta di aver racimolato 7 punti contro Juventus, Atalanta e Milan. Un bottino forse sperato ma difficilmente pronosticabile vista la Fiorentina della gare precedenti a questo filotto.
Eppure anche a San Siro la Fiorentina torna a casa con la consapevolezza di sapersela giocare alla pari con praticamente ogni big del campionato, tanto che negli scontri diretti solo il Napoli può vantare uno score estremamente positivo.
Ma nonostante le tante buone indicazioni arrivate anche da Milano la Fiorentina chiude la giornata numero 31 più lontana dall’Europa. Sì perché nel frattempo la Lazio ha battuto l’Atalanta a Bergamo e si è portata a quota 55 punti (ovvero 3 in più della Fiorentina). E proprio il sesto posto della squadra di Baroni rappresenta l’ultimo utile per l’Europa.
Quindi bicchiere mezzo pieno per prestazione, coraggio e ultimi risultati, mezzo vuoto perché in ottica Europa la Fiorentina si è addirittura allontanata. Ora però dai viola ci si aspetta il salto di qualità, e di continuità, contro le medio piccole del campionato.
Il calendario dice: Parma, Cagliari ed Empoli. In teoria: 9 punti. Ma in pratica la Fiorentina, in tutta la stagione, ha sempre sofferto queste gare. Basti pensare che il Monza contro i viola ha raccolto 4 punti in due partite.
Ecco perché sarà importante, anzi determinante, per coltivare ancora le speranze europee confermare quanto di buono messo in campo contro le big anche con chi giocherà ogni pallone come se fosse l’ultimo, a caccia di punti cruciali per la salvezza. Una prova di maturità a cui è attesa la Fiorentina e anche Palladino.
Kean, De Gea, Fagioli: la Fiorentina è padrona del proprio destino (se vuole)
Cosa farà la Fiorentina con i suoi giocatori più importanti dal futuro in bilico? Negli ultimi anni i viola non sono quasi mai riusciti a confermare a Firenze i giocatori migliori. Anzi spesso e volentieri hanno ceduto alle offerte arrivate per poi mancare clamorosamente la scelta dei sostituti. E le parole ufficiali come “vorremmo tenerli ma vediamo“; “se vogliono andare valuteremo“; “non dipende solo da noi” non lasciano ben sperare. Non sembra di avere di fronte una società determinata, convinta.
Chiaro che dipenderà anche da altri fattori ma intanto la Fiorentina dovrebbe muoversi in anticipo e provare a blindare i suoi gioielli. Poi arriveranno sicuramente offerte ma si può cedere a offerte normali; giuste; discrete e fuori mercato. Anche qui, dipende dal progetto tecnico che ha in testa Commisso.
Stavolta sulla “graticola” ci sono calciatori come Kean (clausola da 52 milioni di euro da esercitare dal primo al quindici luglio); De Gea (contratto in scadenza); Fagioli (riscatto già fissato con la Juventus ma altre squadre potrebbero bussare alla porta).
Anche in questi casi come in passato sarà determinante capire le intenzioni e le ambizioni della Fiorentina. Chiaro che se il progetto prevede un generico “migliorare l’anno precedente” è più difficile convincere chi crede di poter avere un ruolo importante in Europa. D’altra parte si parla di un titolare dell’Italia di Spalletti, di un portiere che ha fatto la storia di club e nazionale, e di un ragazzo come Fagioli che presto in Nazionale ci tornerà dalla porta principale.
Giocatori dunque che cercano progetti e ambizioni. La Fiorentina può dare tutto questo? E’ pronta a fare il salto di qualità? Fare calcio anche a costo, per una volta, di guadagnare meno dalle cessioni?
Di
Francesco Zei