Ci siamo. L’attesa è vibrante. Stasera allo stadio Franchi si affrontano Fiorentina e Real Betis per quella che è la partita più importante della stagione per una delle due squadre. Per l’altra, sarà la finale di Conference League.
Si riparte dal 2-1 dell’andata. Una partita in cui la Fiorentina ha subito la qualità del Betis e l’ambiente infernale dello stadio Benito Villamarin. Stavolta si gioca tra le mura amiche: il Franchi (seppur dimezzato) non mancherà di spingere la squadra verso la finale. Ma i viola devono recuperare un gol di svantaggio e di fronte c’è un avversario che ha dimostrato di essere molto temibile. Un avversario, il Betis, che fa della tecnica di propri singoli la propria arma migliore, grazie a giocatori di grande livello come Antony, Lo Celso, Ezzalzouli e Isco. Tuttavia, ha anche dimostrato di non essere impenetrabile in fase difensiva. E stavolta la Fiorentina potrà giocarsi Moise Kean dall’inizio, il che fa tutta la differenza del mondo.
Oltre a Kean, è cruciale il recupero di Dodo. Il brasiliano è un giocatore determinante: i suoi dribbling stretti possono essere un’arma formidabile per uscire dalla pressione alta della squadra di Pellegrini. Inoltre, non ha un vero sostituto in rosa, problema che ha costretto Palladino ad adattare Folorunsho e Parisi in una posizione che non è loro. Ecco perché anche il recupero di Dodo è di imporanza capitale. Bisognerà capire quale sarà la sua condizione fisica, che prima dell’operazione per appendicite era straripante. Tra le brutte notizie, invece, c’è il forfait di Cataldi. In questo caso, a differenza della fascia destra, il centrocampo della Fiorentina è ben coperto a livello di uomini, ma nessuno ha le caratteristiche da ‘equilibratore‘ del classe 1994, che lo rendono un’assenza molto pesante in cabina di regia. Chiunque giocherà in quella posizione (Adli, Fagioli, Mandragora) interpreterà il ruolo in modo diverso.
Vedremo quale piano ha studiato Palladino, che ha confessato di “non essere riuscito a dormire” per preparare questa partita. Il tecnico gigliato si è reso conto dell’importanza che ricopre per Firenze, bramosa di tornare a mettere un trofeo in bacheca dopo 24 anni a bocca asciutta e profondamente ferita dalle cocenti delusioni maturate nelle due stagioni precedenti. Il tecnico gigliato sogna di essere colui che farà lasciare alle spalle le terribili notti di Roma, Praga e Atene. Ma a prescindere dal fatto che ci riesca o meno, la società ha scelto di confermarlo esercitando l’opzione di prolungamento sul contratto di Palladino, che sarà viola fino al 2027.
Una mossa a sorpresa, talmente a sorpresa che ha stupito lo stesso Palladino, comunicata all’allenatore e al pubblico alla vigilia della partita più importante della stagione. Una decisione strettamente politica, che dà grande forza e fiducia al tecnico gigliato per questo finale di stagione. La Fiorentina ha deciso di puntare fermamente su Palladino. Di essere soddisfatta di quanto fatto fin qui dal tecnico gigliato, a prescindere da come si chiuderà la stagione. Una scelta che si potrà apprezzare o contestare, in virtù dei risultati di questo finale di stagione e delle prossime, ma almeno non si potrà dire alla società viola di non avere le idee chiare sotto l’aspetto della guida tecnica. Una decisione che vuole immediatamente stoppare eventuali voci di presunti allenatori accostati alla panchina viola, che sarebbero saltate fuori in caso di risultati negativi visto che, in generale, Palladino non gode certamente di una stima incrollabile da parte della piazza fiorentina. Una decisione voluta fortemente da Rocco Commisso stesso, che infatti ha comunicato personalmente al tecnico la riconferma.
Insomma, Palladino ha detto di non essere riuscito a prendere sonno per l’importanza della partita, ma in teoria potrebbe dormire sonni tranquilli, visto che il suo futuro non dipenderà dagli ultimi risultati di questa stagione. Siamo certi, però, che non sarà così. Perché, come detto, il tecnico conosce benissimo il peso di questa partita, che va ben oltre la mera riconferma o meno sulla panchina. E perché la sua ambizione è quella di andarsi a giocare la prima finale della propria carriera.
E allora Forza Fiorentina. Che il Franchi possa spingerti verso l’impresa. Verso quella maledetta finale che ti meriteresti di vincere.
Di
Marco Zanini