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Pagellone VI.IT, centrocampo: Jack super, redivivo Duncan, ok Arthur. Male gli altri

Natale, tempo di pagelle di (quasi) metà stagione per i calciatori della Fiorentina. Si continua col pacchetto di centrocampisti

La prima parte di stagione della Fiorentina, quinta in classifica in Serie A dopo 17 giornate, alla fase successiva di Conference League da prima del girone e ai quarti di Coppa Italia, ha visto una notevole spaccatura tra i tre centrocampisti che hanno fatto meglio e gli altri tre/quattro che avrebbero dovuto dargli il cambio. Sontuosa la prima parte di stagione di Bonaventura, con l’ottimo avvio di annata di Duncan e ottime cose fatte da Arthur. Questi i voti dei singoli della Fiorentina nel pagellone di Natale 2023 di LaViola.it:

BONAVENTURA, VOTO 7.5 Che fosse importante per la Fiorentina lo si era già capito. Che fosse ancora, a 34 anni, così decisivo se lo aspettavano in pochi. Giocatore di un’altra categoria, di un’altra testa, tanto da riprendersi anche la maglia della Nazionale in gare decisive per le sorti della truppa azzurra. Considerando le gare di campionato è nella top 10 dei marcatori di Serie A con 6 reti, che sarebbero potuti essere anche di più se quella traversa a Roma…se Ikoné gli avesse dato il pallone a Roma…se Rapuano avesse dato il vantaggio a Roma…Assieme a Gonzalez ha fatto la differenza in questo avvio di stagione, tanto che, fino alla gara coi giallorossi, nelle prime 14 giornate se segnavano lui e/o Nico la Fiorentina vinceva o almeno pareggiava, altrimenti non faceva punti. A oltre 30 anni si è fatto convincere da Italiano a cambiare ruolo, a giocare sulla trequarti, confermando di essere un giocatore di una spiccata intelligenza, con doti di leader mai in discussione. Quest’anno può battere ogni record personale di gol. E’ sulla buona strada.

ARTHUR, VOTO 7 Geometrie e regia, semplicemente calcio. Che Arthur avesse delle doti importanti lo si sapeva. Il grosso dubbio stava nel riuscire a trovare continuità, dopo annate in cui non aveva praticamente visto il campo. Diversi alti, come col Genoa o con la Salernitana, qualche basso, soprattutto nel periodo in cui Italiano non ha avuto modo di farlo riposare e il brasiliano è andato in affanno. Il pallone perso col Lecce, da cui è nato il gol del 2-1, ne è l’esempio lampante. La sua presenza o assenza la si nota in maniera evidente, così come dalla sua condizione dipende molto della manovra della Fiorentina. Il futuro? Bho. E’ prematuro parlarne, ma non sarà una passeggiata per la società viola riscattarlo e tenerlo a lungo a Firenze, soprattutto per i costi.

DUNCAN, VOTO 6,5 Con l’arrivo di Italiano a Firenze la sua avventura in maglia viola è cambiata. Da esubero è passato via via ad alternativa, mentre adesso è un titolare inamovibile (o quasi) di questa squadra. Con merito, sia chiaro. Duncan è cresciuto tantissimo, formando con Arthur una coppia di centrocampo a cui Italiano non riesce a rinunciare. Più sostanza, più caparbietà e più convinzione. “Non so dove sia stato in vacanza, ma quando è rientrato sembrava un altro calciatore” ha detto di lui Italiano. Miglior complimento non potrebbe esserci. Qualche passaggio a vuoto lo ha avuto e lo avrà, com’è normale che sia. Ma viste le premesse…è già una gradita e piacevole sorpresa.

MANDRAGORA, VOTO 5 L’esatto opposto del collega di reparto, con cui si contende da inizio stagione una maglia da titolare. Se Duncan è andato sempre più in crescendo, Mandragora ha fatto il percorso inverso. Dopo il gol segnato al Genoa alla prima giornata è andato via via calando, in maniera costante. L’unica gara positiva oltre a quella di Marassi è quella col Cagliari, poi tante prestazioni incolore o insufficienti. Nelle partite di campionato è diventato l’alternativa a Duncan, in quelle europee, o comunque quelle in cui Italiano ha fatto turnover, ha quasi sempre steccato. Da lui ci si attendeva e ci si attende decisamente di più.

MAXIME LOPEZ, VOTO 5,5 Ce lo ricordavamo diverso, al Sassuolo. Pochissime le prestazioni degne di nota da quando è arrivato alla Fiorentina. Meglio quando ha giocato al fianco di Arthur. In gol col Cukaricki, molto vicino al gol col Milan a San Siro. Ma troppo spesso lontanissimo dai livelli del suo competitor per una maglia da titolare, cioè Arthur.

BARAK, VOTO 5 Difficile, se non impossibile, mettere a sedere Bonaventura. A maggior ragione se inizi la stagione in ritardo a causa di un problema fisico che gli ha impedito di sostenere la preparazione. Le gare in cui il ceco ha giocato, tuttavia, sono state decisamente negative. Da sottolineare solo il colpo di testa vincente col Ferencvaros che dette il via alla rimonta dei viola, oltre a qualche occasione mancata col Parma. L’anno scorso, nonostante non avesse brillato per prestazioni, riuscì ad essere molto più efficace sotto porta, con diversi gol nelle coppe (tra cui quello decisivo a Basilea ai supplementari) e il merito di essere una credibile alternativa a Bonaventura. Quest’anno non sta facendo altrettanto.

INFANTINO, N.G. Che abbia delle doti e delle qualità lo si è intravisto, soprattutto quando a inizio stagione Italiano lo metteva più spesso anche solo per i finali di partita (non va dimenticato che, a Marassi alla prima giornata, Italiano preferì mettere lui nel finale al posto di Sabiri, che non gradì n.d.r.). Poi, però, per il classe 2003 tante panchine e poche occasioni.

AMATUCCI, N.G. Per lui solo 25’ in prima squadra, di cui 15 a San Siro. Non un posto qualunque per fare l’esordio in Serie A. Bene nell’ingresso a Monza.

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