Vittoria contro il Torino e semifinale di Coppa Italia conquistata. Nico si sacrifica, positivo anche Barak. Terracciano salva, poi esce a vuoto
Terracciano: 6,5. Mette la sua firma con tre interventi importanti. Il primo su Ricci in avvio, quando respinge di piede, il secondo ancora decisivo sul colpo di testa di Sanabria. Bravo sempre sul 9 granata anche nel finale. Esce però con i tempi sbagliati sul 2-1 di Karamoh, provando a coprire la prateria lasciata dai compagni.
Dodo: 6. Si sgancia spesso, altra buona prova dopo quella di Roma. Diversi i buoni cross messi in mezzo, prova spesso a dialogare con i compagni sulla fascia. E dietro rischia poco.
Milenkovic: 6. Tiene bene, senza strafare. In fase offensiva manda alto di testa a fine primo tempo: poteva far meglio.
Igor: 6. Bravissimo in due-tre situazioni molto complicate, in crescita rispetto ad altre uscite. Non benissimo sul 2-1 del Toro.
Terzic: 6,5. Parte bene, con corsa e intraprendenza. Ci prova con un tiro respinto dal portiere, poi commette qualche errore di troppo nella fase centrale del match. Bravo, però, nel bel cross per il gol dell’amico Jovic. Dopo il vantaggio ritrova anche precisione nelle giocate.
Bonaventura: 6. Regge alla grande il centrocampo nel primo tempo, nella ripresa con una gran giocata avvia la ripartenza che manda in porta Kouame. Cala un po’ alla distanza.
(dall’86’ Duncan: sv)
Mandragora: 6. Prima da titolare nel 2023, si mette in mediana anche se in costruzione svaria. Colpisce un palo con il destro, gara discreta da ex.
(dal 74′ Amrabat: 6. Entra in un mix di fischi e applausi, dà sostanza in mezzo)
Barak: 6,5. Tanti inserimenti, specie nel primo tempo il Toro se lo perde spesso. Un bel cross per Kouame in avvio, poi non arriva ad anticipare Milinkovic poco dopo. Serve poi una buona palla per l’occasione di Terzic. Nella ripresa meno intraprendente ma prezioso.
Gonzalez: 6,5. A volte resta lontano dalla zona ‘calda’, ma compensa con grandissimo spirito di sacrificio. C’è e si vede, resta un giocatore superiore. Svaria molto, specie nel primo tempo, sulla trequarti: al 45′ un tiro dal limite fa allungare Milinkovic-Savic, mentre è innocua una girata ad inizio ripresa. Sull’esterno della rete, infine, un tiro nel finale.
Jovic: 7. Inizia con discrete difficoltà contro la fisicità di Buongiorno, poi però prende le misure e inizia a smistare con più qualità. Ad inizio ripresa manda in porta Kouame, poi trova un bel gol di testa che porta avanti la Fiorentina. Esultanza liberatoria dopo un periodo complicato.
(dal 74′ Cabral: 6,5. Entra con il piglio giusto, recupera subito una palla preziosa creando una situazione importante. Poi lotta entrando nel raddoppio di Ikoné, colpisce anche una traversa nel finale. Bentornato).
Kouame: 5,5. Fatica ancora, nonostante la buona volontà. Un colpo di testa alto in avvio e soprattutto quel piazzato fuori misura su assist di Jovic: doveva far meglio.
(dal 61′ Ikoné: 7. Gol importante che alla fine vale la qualificazione. Spreca un paio di ripartenze, ma mette Nico davanti al portiere e, dopo un tiraccio centrale, insacca il raddoppio).
All. Italiano: 7. Centra l’obiettivo semifinale, in una stagione fin qui avara di troppe gioie è una bella notizia. L’altra è la conferma che la Fiorentina è tornata ad avere un’identità: 10 giorni fa, sempre al Franchi contro il Torino, era una squadra irriconoscibile. Conferma Jovic davanti e viene ripagato, bene anche il centrocampo a tre.

Di
Marco Pecorini