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Nazionale, ci risiamo: sempre più vicino il terzo playoff

Moise Kean - Italia

All’Italia possono non bastare 4 vittorie su 4: solo se Israele ferma la Norvegia lo scenario cambia. Altrimenti playoff, tutt’altro che una passeggiata…

Come scrive la Gazzetta dello Sport, non potevamo farci illusioni su Norvegia-Moldova, i dominatori del gruppo contro la piccola che ha infastidito soltanto l’Italia al crepuscolo del ciclo Spalletti. Però non si immaginava un tale massacro: 11-1. La differenza gol non si complica, diventa abissale: impossibile recuperare il distacco accumulato ieri sera (+21 contro +5). Ma la verità è che sarebbe cambiato poco anche con un 5-0 scandinavo.

Dopo Oslo si era capito che il nostro futuro non dipendeva da noi, ma dalla Norvegia. Ora anche peggio: pur vincendo le quattro partite restanti, compreso lo scontro diretto a Milano del 16 novembre, saremmo comunque condannati dalla differenza gol. Restano due strade per il Mondiale nordamericano. La prima, oggi la più improbabile, è che la Norvegia perda terreno nella prossima partita dell’11 ottobre, contro Israele che non è la Moldova: però si gioca a Oslo e i limiti della difesa di Shimon potrebbero essere puniti da un Haaland spietato. La seconda: i playoff.

Playoff è una parola che fa tremare gli azzurri. Russia 2018 perso allo spareggio con la Svezia, 0-1 a Solna e 0-0 a Milano. Qatar 2022, ancora più tristemente, sfuggito nel playoff con la Nord Macedonia a Palermo, 0-1: umiliazione ancora più feroce, senza dimenticare che, vincendo, avremmo affrontato in finale il Portogallo di CR7 fuori casa. Ecco il problema: i playoff rischiano di essere popolati da squadre per niente arrendevoli.

Sembra fantascienza, mancano quattro giornate dalla fine, però la Germania s’è complicata la vita perdendo in casa della Slovacchia. Tra le probabili seconde, se i tedeschi la scampano, ci sarà allora la Slovacchia: non bene lo stesso. La strada verso il Mondiale dei “rimandati” prevede una semifinale e una finale. Prima di una big ci sarà una presunta “piccola” (com’era piccola la Macedonia tre anni fa … ). Due partite da 90′ (o 120′) più rigori, solo andata, dentro o fuori: la prima in casa di chi possiede il miglior ranking Fifa, la seconda sede decisa per sorteggio. Le 16 ai playoff saranno divise in quattro fasce e in quattro mini-tabelloni tennistici. La prima fascia comprende le quattro con il miglior ranking Fifa di novembre; la seconda quelle dal quinto all’ottavo posto; la terza quelle dal nono al dodicesimo. La quarta include le quattro migliori dalla Nations ancora escluse. Prima contro quarta fascia, seconda contro terza, le due vincenti allo spareggio finale.

L’Italia è quasi sicura di essere testa di serie al sorteggio. Nell’ultima fascia, per come stanno andando le cose nei gruppi, potrebbero esserci Svezia, Nord Irlanda, Moldova e San Marino, tutte vincenti dei loro gironi di Nations. Le ultime due non possiamo proprio temerle. Il problema sarebbe comunque in finale: impossibile oggi prevedere l’eventuale rivale, ma non sarà una passeggiata di salute. leri hanno faticato anche Francia e Portogallo: la classe media sta crescendo.

Non possiamo incontrare la Germania che sarebbe in prima fascia come noi. In ballo per il secondo posto sono quindi: Slovacchia; Scozia o Grecia; Islanda; Georgia o Turchia; Ungheria o Armenia; Polonia; Bosnia o Austria; Nord Macedonia o Galles; Serbia; Repubblica Ceca. Tutte indicazioni probabili, non lontanissime dallo scenario di metà novembre. E se dovessimo sceglierne una oggi? Forse Armenia, Galles, Nord Macedonia, oops, meglio di no … Da una cosa non riusciamo ancora a sfuggire: dal retropensiero dell’ennesima apocalisse sportiva.

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