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L’angolo di Catto – Sfogo devastante sul “caso” Jovic

Catto e Jovic

Lo youtuber Alessandro Catto dice la sua sulla polemica nata dalle recenti dichiarazioni di Jovic circa il suo approdo alla Fiorentina

Hanno scaturito molte polemiche le recentissime dichiarazioni di Jovic sul suo rapporto con la Fiorentina. Parole forse eccessivamente franche, ma che hanno il solo difetto di dire con chiarezza ciò che già tutti sapevamo. Ai più ingenui farà male, ma è normale che Jovic veda la Fiorentina come un trampolino di lancio, così come è normale che la società gigliata possa godere non solo delle sue prestazioni ma anche di una possibile rivendita, dopo essere riuscita a portarlo a zero con una operazione assolutamente condivisibile.

Assistiamo invece da settimane ad un singolare tiro al bersaglio sull’unico potenziale top player attualmente in rosa, un ventiquattrenne pagato poche stagioni fa fior di milioni dal Real Madrid e che fino all’anno scorso era il vice di Karim Benzema. Si potrebbero citare le polemiche sulle esultanze, le ridicole polemiche sulle ciabatte post-allenamento, un clima che di sicuro non aiuta e che rende difficile l’inserimento di un interprete fondamentale sul quale il mister ha chiaramente fatto capire di puntare. Si devono leggere polemiche inerenti la comunanza di procuratore tra il giocatore e il tecnico, come se in altre squadre ciò non accadesse e come se non fosse interesse di entrambi, anche in una logica di mera ambizione, portare al massimo il rispettivo rendimento per proseguire le rispettive carriere. Forse si preferiscono le promesse a vuoto su rinnovi o permanenze a vita, forse vi è del mero gusto nel fare polemica, forse si desidera indirizzare le simpatie del tifo, ma è fastidioso notare quanto tali polemiche, già di per sé dannose, riguardino sempre certi elementi piuttosto che altri.

Penso al trattamento ricevuto da Milenkovic, invocato a capitano a cuor leggero dalle anime più superficiali del tifo, quando il suo rinnovo annuale dell’anno scorso e quello a metà estate degli scorsi mesi personalmente mi trasmette tutto tranne un grande senso di sacrificio. Penso alle dichiarazioni dello scorso anno di Odriozola, quando questo parlò di “Erasmus calcistico” e del suo sogno di tornare a Madrid, che generarono forse un terzo dell’attenzione e dell’acrimonia che generano le esultanze, gli sguardi o le ciabatte di Jovic. Penso ad un Biraghi costantemente inserito nelle classifiche dei migliori terzini della Serie A per cross riusciti, occasioni da gol create e passaggi chiave ma troppo spesso indicato quale problema, nonostante sia uno degli uomini di fiducia del mister e uno degli elementi centrali della nostra manovra, nonché uomo spogliatoio capace di dichiarazioni e manifestazioni di grande appartenenza

Forse ciò che non si accetta è che in estate sia stato necessario rimpinguare un reparto offensivo che è passato dall’avere un interprete capace di segnare quasi un gol a partita all’averne un altro che, al netto di una benevolenza generale e di critica sempre molto abbondante, ha faticato non poco a consegnare medie accettabili nei mesi passati, facendo riflettere sulla necessità di un centravanti forte. Da una grande stagione di Jovic passa una grande stagione della Fiorentina. Si pensi piuttosto a mettere i giocatori nelle migliori condizioni ambientali per rendere al meglio, a venderli bene e sostiuirli al meglio.  Evitando possibilmente polemiche inutili, specialmente quando là davanti in zona gol si sta intravedendo qualche barlume di speranza ed efficacia, anche grazie a Jovic.

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