L’ambizione viola: arrivare alla pari con l’Inter nello scontro diretto. Kean sfida Thuram e Retegui

Kean è centrale per Palladino, non solo con i gol: il gioco viola è poggiato sulle sue caratteristiche. E c’è una statistica che coinvolge Djuric

Per pensare di proseguire il sogno d’alta classifica, non si può perdere tempo. L’Inter è scappata via a tre punti e l’ambizione è presentarsi allo scontro diretto di settimana prossima a pari punti, per capire – allora – fin dove si può puntare. Chi sta davanti è perché ha uno che segna… davanti: Marcus Thuram e Mateo Retegui, per esempio, che alimentano anche la sfida personale di Kean per la classifica cannonieri. Così scrive La Gazzetta dello Sport.

SISTEMA PER MOISE. A Firenze sanno bene quanto un centravanti che segna possa fare la differenza. Nel bene e nel male. La Viola ha cercato a lungo il sostituto di Vlahovic, e 9 passati al Franchi sono stati tanti. Nessuno ha convinto, soprattutto nessuno aveva mai segnato tanto quanto Kean. Che intanto, della Fiorentina, è diventato il punto di riferimento. Fiducia, si diceva. E la Viola si fida del suo centravanti. Non solo in termini di realizzazioni. Palladino ha sviluppato un sistema che dal punto di vista offensivo fa ampio affidamento sulla fisicità del suo centravanti.

LOTTA E SEGNA. La Fiorentina ha imparato a compattarsi dietro, a consolidare il possesso e poi a scaraventarsi in avanti sfruttando la caccia alla profondità di Kean, secondo solo alla torre Djuric per metri guadagnati dalla propria squadra. Moise riceva più nello spazio a terra che in quello aereo: le sue ricezioni arrivano soprattutto dal centrosinistra, ma anche dai rinvii del portiere, dai lanci dei centrali difensivi e dalle verticalizzazioni diagonali dei terzini. Kean scatta, ripulisce, difende palla, fa salire la squadra. E poi, soprattutto, segna quando c’è da farlo: 8,5 expected goal nei suoi piedi, 8 gol segnati. Al posto giusto, finalmente.