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La Fiorentina ha scelto Paratici. Dalla Samp al ciclo Juventus, buon rapporto con Goretti

2 min di lettura

L'ex dirigente della Juventus è vicino a diventare il nuovo direttore dell'area tecnica della Fiorentina

Vanno avanti da qualche ora i contatti per portare Fabio Paratici alla Fiorentina. Ormai le parti sono vicine a darsi la mano, con l'ex dirigente della Juventus che nel primo pomeriggio di oggi pare aver aperto alla soluzione viola. Sul piatto un contratto di cinque anni e l'annuncio potrebbe essere previsto già per i primi giorni della prossima settimana se tutto andrà a buon fine. Sarà un weekend di lavoro anche sul piano burocratico perché Paratici dovrà prima risolvere il proprio contratto con il Tottenham, club al quale è tornato qualche settimana fa. 

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RAPPORTI. Rispetto ad altri profili, Fabio Paratici conosce personalmente Rocco Commisso e ha un rapporto di stima e amicizia con Roberto Goretti. Pezzi del puzzle che si stanno incastrando in queste ore. Paratici entrerebbe subito in scena per programmare la rivoluzione di gennaio, quando la Fiorentina è attesa a diverse operazioni in entrata e in uscita. 

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CARRIERA. Nato a Borgonovo Val Tidone nel 1972, Paratici muove i primi passi nel calcio tra scouting e gestione sportiva. La svolta arriva negli anni della Sampdoria (era la squadra di Cassano e Pazzini) dove lavora a stretto contatto con Giuseppe Marotta, che lo porterà con sè alla Juventus nel 2010. Negli anni successivi diventa direttore sportivo e poi responsabile dell’area tecnica, contribuendo in modo decisivo a uno dei cicli più vincenti della storia bianconera: nove scudetti consecutivi, diverse Coppa Italia e Supercoppa, oltre a due finali di Champions League.

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PREMIER LEAGUE. Nel 2021 Paratici lascia Torino per intraprendere una nuova sfida all’estero, diventando managing director of football del Tottenham Hotspur. In Premier League porta una visione più “continentale” della gestione sportiva, lavorando sul rafforzamento della rosa e sulla riorganizzazione dell’area tecnica in uno dei campionati più complessi e competitivi al mondo. L’esperienza londinese, pur tra alti e bassi, consolida il suo profilo internazionale.


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