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Contratto: «Goretti tra i più grandi intenditori di calcio, gli va data fiducia e autonomia»

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Le parole dell'ex difensore viola, oggi procuratore: «Ho grande stima di Goretti. E' il momento più difficile dal fallimento»

Renzo Contratto, ex difensore anche della Fiorentina e oggi procuratore, ha parlato a Radio Bruno del momento viola: «E' una situazione che dire strana è un eufemismo. È ovvio che la Fiorentina stia vivendo il momento di maggiore difficoltà dal fallimento. Bisognerebbe ripartire ridando a questa squadra una solidità difensiva che non vedo. Prendiamo 2 gol a partita e non va bene. Lavorerei più su quest'aspetto a poi su tutto il resto. L'allenatore lavora sul campo tutti i giorni con i ragazzi, magari ha una chiave di lettura che da fuori non si comprende. Ma io ripartirei da una linea difensiva a 4 dando più solidità alla squadra. Poi davanti due attaccanti come Piccoli e Kean, e quattro giocatori anche in mezzo al campo».

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LEADERSHIP. «Anche gli uomini chiave in questo momento non stanno fornendo garanzie di rendimento e affidabilità. Mi riferisco anche al portiere. La squadra deve ripartire anche da segnali che questi uomini chiave possono dare nel gruppo. L'allenatore ci deve mettere del suo, i giocatori di personalità devono tirare fuori una leadership che non stanno dimostrando sul campo e nello spogliatoio. Sono dinamiche che vanno curate nei minimi dettagli». 

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FIDUCIA.  «Io ho una grandissima stima e fiducia in Roberto Goretti, uno dei più grandi intenditori di calcio tra i direttori sportivi giovani che abbiamo nel nostro campionato. Io cercherei di dare maggior potere a lui, e che sia lui il responsabile delle scelte. Ci dev'essere una linea conduttrice unica, fissa. Io ho molta fiducia in Goretti, spero che a gennaio il club possa dargli autonomia decisionale che dall'esterno mi pare manchi. E' interesse di tutti, ma anche del calcio italiano, che un club storico e importante come la Fiorentina rimanga in Serie A. Anche con questa proprietà che ha progettualità e visione per il futuro. Tutto è cambiato quando è venuto a mancare Joe Barone. Ma ora darei massima autonomia e fiducia al direttore sportivo, che è molto bravo. Lui ha una chance importantissima, si trova a guidare un club che è in mezzo a una burrasca. Ma ha le capacità per guidarci fuori, ma gli deve essere data un'autonomia gestionale totale».

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