Moise trascina anche la Nazionale: un altro step in una stagione strepitosa. Il gruppo riparte verso un altro big match
Moise Kean conquista anche l’Europa. Non solo Firenze, non solo la Serie A. Il centravanti viola si è preso anche la Nazionale. Sul palcoscenico europeo, in casa della Germania. La doppietta in terra tedesca, che ha riacceso l’anima di un’Italia che pareva tramortita, ha alimentato l’attenzione intorno al 20 gigliato anche a livello internazionale. Una stagione strepitosa la sua: 20 gol con la Fiorentina, 3 con l’azzurro addosso.
CHANCE SFRUTTATA. Palladino l’ha voluto con forza, l’ha coccolato insieme alla società che ci ha puntato in estate quando c’era da fare una scelta forte e coraggiosa dopo anni di mosse non azzeccate là davanti. Con Firenze si è creato subito un feeling speciale, duello dopo duello, gol dopo gol. E anche Spalletti via via l’ha apprezzato sempre di più, fino alla grande chance nel doppio confronto con la Germania: con Retegui fuori dai giochi, il peso dell’attacco è andato tutto su Kean. E Moise non si è tirato indietro, anzi ha messo in scena il repertorio migliore. Quello di attaccante che fa reparto da solo, lotta contro tutti, e soprattutto fa gol.
ESTIMATORI. Chiaro che questo significa anche estimatori che guardano interessati in tutta Europa. Già si parlava di Premier, ovvio che anche la cifra della clausola, da 52 milioni (ma esercitabile solo per la prima parte del mercato estivo), può far gola ai grandi club in cerca di una prima punta. Ma è decisamente presto per pensare a cosa succederà tra qualche mese. Alcuni punti fermi però ci sono. Il primo è il legame che è nato tra Kean e l’ambiente fiorentino. Allenatore, società, tifosi, città. Qui Moise è finalmente al centro di un progetto, come non era mai accaduto, è protetto e coccolato da tutti, si sente importante e di conseguenza si esalta. “Non sta pensando di andar via, vuole fare la storia della Fiorentina”, ha confidato il fratello Giovanni. Il secondo è che Kean sa già cosa vuol dire essere in un club dove si è “uno dei tanti”, dove il minimo errore non è perdonato, dove magari si gioca una partita 90 minuti e poi si fa 3-4 panchine di fila in mezzo ad altri campioni. In quei contesti Moise aveva quasi sempre faticato, anche a livello emotivo.
IL FUTURO E’ ADESSO. Insomma, è chiaro che determinante sarà la volontà del giocatore, ma potrebbe non essere un male. Bisognerà anche capire come finirà questa stagione, ancora tutta da scrivere. E anche la Fiorentina avrà la sua forza, perché se l’ambizione è reale allora ci sarà margine per supportare un centravanti che aspira a palcoscenici importanti. Tempo al tempo, quindi. E testa al presente. Da domani Kean tornerà con gli altri nazionali a lavorare al Viola Park: nel mirino la sfida di domenica contro l’Atalanta. Ancora al Franchi, che aveva salutato la Fiorentina con quel magico 3-0 alla Juventus.
RIPARTENZA. In pochi giorni la Fiorentina aveva ripreso in mano la stagione prima della sosta. Il 3-1 al Panathinaikos, poi un altro tris ai bianconeri. Domenica l’Atalanta: presto per capire se Kean potrà sfidare Retegui, acciaccato e in dubbio per l’appuntamento. Ma per Palladino la sosta è servita per far ricaricare le batterie a chi era arrivato un po’ al limite (Dodo, ad esempio), perfezionare il nuovo modulo (il 3-5-2) e continuare ad integrare i nuovi arrivati, recuperare singoli reduci dagli infortuni (Adli e Folorunsho). L’incrocio con Gasperini (squalificato al Franchi) sarà un altro snodo importante per l’obiettivo di un piazzamento europeo e per quel sogno Champions che all’interno del gruppo tengono ancora lì nel cassetto, perché la matematica non ha ancora tagliato fuori definitivamente la Fiorentina.
MISSIONE-ATALANTA. Del resto contro le prime 9 della classifica, dal Milan in su, i viola hanno raccolto 19 punti in 12 partite, meglio hanno fatto solo l’Inter (20 punti, ma in 13 gare) e il Napoli (26 punti). I nerazzurri arriveranno a Firenze con grande determinazione perché sono ancora in corsa per lo Scudetto nonostante la sconfitta contro l’Inter prima della sosta, ma Gasp sarà senza Ederson squalificato, con Retegui in forte dubbio e altri acciaccati come Posch e Cuadrado, oltre ai lungodegenti Scamacca, Scalvini e Kossounou. Sarà una gara tosta, da giocarsi anche sui duelli, sulle ripartenze perché spazi ce ne potranno essere. Servirà una Fiorentina versione-Juve, spinta da un Franchi che si preannuncia carico. Da domani parte la missione-Atalanta al Viola Park.

Di
Marco Pecorini