I voti alla prima parte di stagione della Fiorentina coi viola che, per quanto reduci da 2 ko, sono in lotta per un posto Champions
I voti alla prima parte di stagione della Fiorentina. Dopo un inizio che appariva in salita Palladino ha svoltato, almeno fino ai due recenti passi falsi. Bel mercato, ma la rosa va puntellata:
PALLADINO – VOTO 7 L’avventura era iniziata in maniera quasi disastrosa. La Fiorentina faceva fatica con tutti, tanto da rischiare di uscire dalla Conference per mano del Puskas, rischiando grosso a Parma, col Monza e col Venezia. Poi, sia per gli innesti arrivati dal mercato (su cui Palladino stesso ha alzato un po’ la voce) e col cambio di modulo, ha inanellato record su record, arrivando a 8 successi di fila in Serie A come non accadeva da oltre 60 anni. Passaggio del girone in Conference ottenuto, anche se da terza e non seconda e mantenimento di zone altissime della classifica in Serie A. Unica macchia, l’eliminazione dalla Coppa Italia. Ma il momento particolare in cui si giocò quella gara ha influito. Bravissimo e umile nel rendersi conto che quel modulo su cui stava insistendo non si addiceva a questa Fiorentina. Da quel cambio di assetto tattico è arrivata la svolta. Da lì in avanti la Fiorentina è divenuta quasi impenetrabile in difesa, soprattutto in trasferta. Il tutto unito a scelte forti, coi vari Terracciano, Quarta, Biraghi e altri senatori di questo gruppo messi in panchina o relegati al ruolo di alternative. L’intuizione di mettere Bove come esterno aveva dato alla sua creatura l’equilibrio perfetto. Poi, però, la perdita dell’ex Roma ha costretto Palladino e la Fiorentina a ricercare nuove soluzioni. Le ultime uscite, con la conferma dei due centrocampisti in mediana, hanno evidenziato la necessità di cambiare qualcosa.
DIRIGENZA – VOTO 7 Kean, Gosens, De Gea, Cataldi, Adli, Bove, in attesa del miglior Gudmundsson. Queste operazioni sono state eccellenti. Sia in termini di costi che per rendimento. Da rivedere le operazioni Colpani, Richardson e Pongracic, così come Moreno. Col senno del poi anche la mancata cessione di Kayode, soprattutto per le offerte che erano arrivate dalla Premier. A breve arriverà Valentini, ma poi serviranno delle pedine che possano permettere a questa Fiorentina di rimanere competitiva almeno per la zona Champions. Kouame, Ikoné ed altri, ormai lo si è capito, non sono ai livelli dei titolari e non sono all’altezza di una Fiorentina che vuole ambire alle primissime posizioni della Serie A.
Di
Gianluca Bigiotti