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Il momento più difficile del ciclo Italiano: Commisso difende la società su scelte e mercato

Barone, Commisso e Italiano

Secondo intervento ai canali del club nel giro di due settimane per il presidente viola, che ribadisce i concetti noti da tempo

È il momento più delicato da quando Vincenzo Italiano siede sulla panchina della Fiorentina. Due mesi di crisi in termini di risultati e, in alcuni casi, anche di prestazioni: soltanto cinque punti raccolti in campionato da inizio 2024 e una classifica che di colpo ha visto i viola scivolare dal quarto all’ottavo posto. Che il momento sia difficile lo dimostra il secondo intervento nel giro di pochi giorni da parte del presidente Rocco Commisso, direttamente dagli Stati Uniti. Sempre ai canali ufficiali ma stavolta, a differenza di quando aveva parlato in collegamento telefonico registrato, tramite una lettera bianco su viola diffusa sempre dal club. Una sorta di difesa su tutta la linea dell’operato della società. Dal mercato di gennaio al confronto con Atalanta e Bologna che occupano i due posti che porterebbero virtualmente in Champions ( l’Italia, prima nel ranking Uefa, potrebbe vedere ben cinque squadre la prossima stagione nella massima competizione europea) e che per Commisso sono arrivate in quelle posizioni soltanto dopo alcuni anni di programmazione, scrive La Repubblica.

IN DIFESA DEI DIRIGENTI. Commisso nel suo decalogo, diviso proprio per punti, ribadisce quanto già affermato in altre occasioni. Tra soldi spesi nei suoi cinque anni di presidenza fino al concetto dei conti in regola e di non voler spendere a caso sul mercato. «Penso che gli attacchi ricevuti dai nostri dirigenti che si occupano di mercato siano fuori luogo. Seppur la nostra rosa avesse avuto necessità di rinforzi non significa che il club avrebbe dovuto lanciarsi in operazioni “spericolate” che, ricordo, non danno in ogni caso, mai, nessuna garanzia di successo. Spendere per spendere non è quanto ritengo sia corretto fare per la Fiorentina, per il suo presente e per il suo futuro». Il riferimento, sul mercato, è all’affare Gudmundsson e all’alta richiesta del Genoa (sopra i 30 milioni) formulata ai viola negli ultimi giorni di gennaio.

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