Personalità, forza fisica e 3 gol e 2 assist nelle prime 9 gare. In estate ci aveva provato Cairo, ma…
Ci aveva provato anche il Torino in estate a prendere Robin Gosens. Ma alla fine il matrimonio si è concretizzato solo con la Fiorentina, che adesso si gode le prestazioni e la personalità dell’esterno tedesco. Domani una partita importante per i viola per provare a restare in alto in classifica, difficile che Palladino rinunci ad un giocatore subito diventato imprescindibile a sinistra.
NUOVE GERARCHIE. Laddove capitan Biraghi per anni è stato insostituibile, la forza fisica e la qualità di Gosens hanno da subito stabilito nuove gerarchie. Prima con l’arretramento di Biraghi nei tre di difesa, poi con l’esclusione eccellente del capitano nelle gare di campionato con il passaggio alla difesa a quattro. Anche arretrandolo da centrocampista a terzino, troppo importante l’esterno tedesco per il tecnico viola. Forza e gamba per proiettarsi in avanti, grande fisicità per contrastare gli avversari, anche ottima attenzione difensiva a dispetto delle sue qualità offensive. Ma soprattutto leadership e personalità, perché Robin in campo è un trascinatore per i compagni.
NON SI DICE NO. Il bilancio numerico parla fin qui di 3 gol e 2 assist nelle prime 9 partite con la Fiorentina, numeri eccezionali per un terzino che pure non raccontano in pieno l’enorme impatto avuto da Gosens sul mondo viola. Così il Torino, un po’ di più, si mangia le mani per non essere riuscito ad affondare il colpo in estate. Non convinto, evidentemente, in pieno neanche l’esterno, come confermato dall’agente Gianluca Mancini a fine agosto: “Voleva a tutti i costi tornare in Italia. È innamorato di questo Paese, c’erano Bologna e Torino, poi la Fiorentina. E alla Fiorentina non si dice di no. Abbiamo deciso subito di sposare questo progetto. Cosa mi ha detto dopo la notizia dell’interesse viola? Vado subito, parto oggi, troviamo un accordo immediatamente, andiamo subito a firmare. Era stato a Firenze da turista, e andando ovviamente anche in trasferta con le squadre in cui era, ed è sempre rimasto affasciato. Due settimane fa, quando non c’era ancora questa idea, mi fece la proposta di comprare insieme un casale in Toscana. Neanche a farlo apposta…”.
TRASCINATORE. Insomma, Firenze nel destino per Gosens, mentre il Torino è poi andato a chiudere per Borna Sosa, anche sfortunato con un infortunio del quale, come rivelato anche da Vanoli, era stata sbagliata l’iniziale diagnosi dallo staff medico granata. “Sono stato tanto a telefono con Pradè in quei giorni… Il direttore è stato bravissimo a cogliere l’occasione, è stato preso ad una cifra che è la metà della metà di quanto speso dall’Inter solo due anni fa”, ha ribadito l’agente Mancini. “Pradè è stato bravo coi tempi, aspettando gli ultimi giorni di mercato per ottenere le migliori condizioni. Ha preso un giocatore di livello internazionale a cifre molto basse per quelle che si vedono oggi in giro. Le prime telefonate ci sono state a inizio agosto. La volontà di tutti è stata fondamentale, quando c’è questa le cose alla fine si fanno. Oltre alla forza che ci ha messo Pradè c’era tanta voglia da parte di Palladino di averlo, lo vedeva come una priorità. E’ stato d’aiuto il supporto dell’allenatore. Quando ho parlato a Robin della possibilità non ci ha pensato un attimo, mi ha chiesto di fare di tutto per definire l’operazione”. Insomma, fin qui mossa più che azzeccata. E la Fiorentina si gode un Gosens sempre più trascinatore.

Di
Marco Pecorini