Sguardi increduli e occhi lucidi, in campo anche i dirigenti. Ma dai tifosi solo rabbia e delusione ad Atene
Sullo schermo gigante dello stadio di Atene appare un primo piano degli occhi di Barak, rossi e lucidi per il pianto. Poi un frame della festa sotto la curva dell’Olympiakos e un altro di Milenkovic che si tiene la testa fra le mani, con Dodo a terra che piange. Contrasto crudo ma inevitabile. Scorrono i giocatori in maglia biancorossa ad abbracciare Quarta, Mandragora, Koaume. Far play e rispetto, mentre la Fiorentina è lì davanti al settore ospiti a guardarsi negli occhi (increduli, arrabbiati, nervosi e sofferenti) dei tifosi, dei 10mila arrivati ad Atene per riportarsi a casa un sogno. Un sogno che però non si è avverato, scrive La Nazione.
CONTESTAZIONE. Non ci stanno i tifosi viola che ai giocatori gridano di rispettare la maglia, contestano e lanciano seggiolini, aste e bandiere in campo. Sul terreno di gioco ci sono anche il ds Pradè, in mezzo alla squadra e il dg Ferrari che sembra cercare lo sguardo di Commisso arrivato ad Atene per prendersi un qualcosa da consegnare idealmente alla memoria di Joe Barone. E poi c’è il volto di Italiano che racconta in mille smorfie la delusione di un qualcosa provato a costruire con un orgoglio senza limiti ma che si è concluso nella direzione opposta a quella voluta. E’ la fine di un ciclo. Segnato da tanti limiti ma anche tanta sfortuna.
Di
Redazione LaViola.it