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Gilardino: “Finale Mondiale? Eravamo consapevoli di poter vincere”

Gilardino e Santana

Le dichiarazioni dell’attuale allenatore della Pro Vercelli tra presente e ricordi

L’ex attaccante della Fiorentina, Alberto Gilardino, ha parlato a Gianlucadimarzio.com:

FINALE MONDIALE.La sera prima non riuscii a dormire. Lippi ci diede la formazione in albergo, prima di salire sul pullman. Immaginavo che non avrei giocato, ma l’allenatore teneva tutti in considerazione e sapevo che sarei potuto entrare a gara in corso. Così fu, Lippi mi motivò: era un momento particolare della gara, la partita non si sbloccava… e quel palo che presi… lasciamo stare. Eravamo consapevoli di poter vincere, eravamo in forma. Gigi e Fabio (Buffon e Cannavaro, ndr), erano in una condizione strepitosa, ma tutti eravamo avvelenati. Anche perché nei giorni precedenti i giornali tedeschi ci presero un po’ in giro… a Dortmund erano un fiume. Ma noi abbiamo fatto felici quei pochi italiani allo stadio e i tanti che vivevano in Germania”.

 

CARRIERA DA ALLENATORE. “La voglia di allenare mi è venuta dopo aver fatto il corso a Coverciano. Avevo smesso da poco e ho avuto l’opportunità poi di partire dalla Serie D a Rezzato. Poi c’è stata l’occasione Pro Vercelli: sono molto contento della stagione fatta fino allo stop. A chi mi ispiro per la carriera da allenatore? Ho avuto la fortuna di essere allenato da tanti grandi: Lippi, Ancelotti, Prandelli, Mihajlovic, Gasperini, Pioli, Iachini… ognuno di loro mi ha lasciato qualcosa. Credo che la dote più importante per un allenatore sia la capacità di essere malleabile e riuscire a cucire un abito ideale per la squadra che si ha a disposizione. Quest’anno con la Pro ho iniziato con il 4-3-3, poi ci siamo messi a 3 in difesa. Ma non mi piace parlare di numeri, preferisco parlare di posizioni in campo e di come i giocatori le occupano”.

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