Un doppio sorteggio per definire il tabellone: il Chelsea non prima dell’eventuale semifinale
La Fiorentina è arrivata 3° nel girone unico di Conference League, qualificandosi agli ottavi di finale. Al 1° posto il Chelsea, al 2° posto il Vitoria Guimaraes, 4° il Rapid Vienna, 5° il Djurgarden, 6° il Lugano, 7° il Legia Varsavia, 8° il Cercle Brugge. Queste le squadre direttamente agli ottavi.
SORTEGGI. In base al regolamento, la Fiorentina sarà opposta al Rapid Vienna nella composizione del tabellone, che nascerà dal sorteggio di domani (per quanto riguarda gli accoppiamenti degli Spareggi) e soprattutto da quello del 21 febbraio (per il cammino dagli ottavi in poi). Questo vuol dire che i viola non incroceranno mai gli austriaci fino all’eventuale atto conclusivo. Sicuro di essere inserito dalla parte opposta del tabellone rispetto al Chelsea (stra-favorita della competizione) è ad ora solo il Vitoria Guimaraes, arrivato 2° in classifica generale. Per le altre, compresa la Fiorentina, sarà il sorteggio del 21 febbraio a stabilire con esattezza il cammino.
POSSIBILI AVVERSARIE. Ma una precisazione è già possibile farla in base alla composizione del pre-tabellone: la Fiorentina, come minimo, potrebbe essere inserita dalla parte del Chelsea per l’eventuale semifinale, non prima. Sicuro anche il gruppo di possibili avversarie dei viola agli ottavi: la squadra di Palladino affronterà una tra Vikingur (Islanda, arrivato 19°), Borac Banja Luka (Bosnia, 20°), Panathinaikos (Grecia, 13°) e Olimpija Ljubljana (Slovenia, 14°). La fase di Spareggi si terrà tra il 13 e il 20 febbraio 2025, e a sfidarsi saranno una tra Vikingur e Borac contro una tra Panathinaikos e O. Ljubljana. Da evitare, tra queste, sarebbe senz’altro il club greco, sulla carta il più attrezzato: nella rosa di Rui Vitoria, oggi 4° in campionato ma a 2 punti dalla vetta, ci sono tante vecchie conoscenze italiane, come l’ex viola Dragowski, Djuricic e Vilhena, o ex obiettivi come Bakasetas. Dalla parte del tabellone viola (per gli eventuali Quarti) anche una tra Lugano e Djurgarden.
Di
Marco Pecorini