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Editoriali

Esuberi, dal ‘tesoretto’ alle cessioni bloccate. Scatta la Fase 2 dell’estate viola: le idee di Palladino e l’attesa di rinforzi

L’anno scorso la Fiorentina incassò 60 milioni, adesso invece tante difficoltà. Barak può dare una mano in mezzo, ma a Palladino servono innesti

E’ una Fiorentina work in progress. Molto in progress, perché a meno di quattro settimane dall’inizio della stagione l’ossatura di Raffaele Palladino ha ancora diverse falle. Mancanze date dalle tante partenze, dai pochi arrivi ma anche dagli argentini (Nico, Quarta e Beltran) che rientreranno solo a metà agosto. Resta il fatto che quella che ha chiuso la prima parte di ritiro al Viola Park è stata una Fiorentina provvisoria, con tanti volti destinati a non restare da qui al 30 agosto.

DUE IN PIU’. In Inghilterra scatta la Fase 2 dell’estate viola, con due forze nuove per Palladino. La prima è Antonin Barak, unitosi al gruppo nei giorni scorsi: farà una prima parte di preparazione anche personalizzata, ma per il nuovo tecnico partiranno le prove per capire se e come potrà interpretare anche il ruolo di centrocampista centrale nel suo 3-4-2-1 di partenza. Una posizione occupata anche nel 4-2-3-1 di Italiano, specie in fasi di partite in cui bisognava forzare e attaccare. Un calcio diverso, quello di Palladino, e adattamento che partirà in Inghilterra. E poi Marin Pongracic, secondo acquisto estivo dei viola: un innesto prezioso per il tecnico che lo ha voluto e incensato anche a parole pochi giorni fa (“è un giocatore forte, mi piaceva moltissimo e la società lo sapeva. Ha grande mentalità, farà un grande campionato”).

IN ATTESA. In terra inglese Palladino porterà avanti anche le idee già viste al Viola Park, dai movimenti sincronizzati tra i reparti ai ‘braccetti’ difensivi ‘mobili’, dalle combinazioni per la costruzione dal basso ai dialoghi tra esterni, trequartisti e centravanti in fase offensiva. E poi occhi puntati ancora su Kean là davanti, così come su un Sottil che ha fatto intravedere buone cose. Pongracic rappresenterà un innesto per il centro della difesa, permettendo anche a Ranieri di sganciarsi sul centro-sinistra e a Biraghi di tornare in fascia (ma il capitano potrebbe essere ancora testato come terzo centrale), mentre Barak darà man forte ad una mediana piuttosto ‘leggera’, numericamente e qualitativamente. Palladino, del resto, aspetta altri rinforzi. Intanto Colpani, per il quale ancora si attendono i contatti giusti con il Monza per arrivare a chiudere un affare che tutti vogliono concretizzare. Ma anche a centrocampo c’è bisogno di qualcosa di importante: Lovric, Thorstvedt, Vranckx, ma anche i più costosi Bove, Rios e Cardoso. L’impressione è che possa arrivare anche un investimento importante in mezzo al campo, motivo di una fase di stallo che non sta agevolando il lavoro del tecnico.

USCITE BLOCCATE. Ma qui il discorso si intreccia con il mercato in uscita. Un mercato bloccato, quello degli esuberi. L’anno scorso arrivarono 60 milioni tra Cabral, Igor, Zukowski, Maleh, Terzic e il prestito di Amrabat, adesso invece c’è stallo non solo per il marocchino (tutti attendono perché a fine mercato possono arrivare condizioni più vantaggiose), ma anche per Nzola che resta a tutti gli effetti un corpo estraneo alla squadra dopo l’investimento da 13 milioni di un anno fa. Non solo, anche per Ikoné la Fiorentina attende offerte, ma il francese ha declinato l’ipotesi Qatar e dall’Europa poco si sta muovendo. Situazione simile per Brekalo, che al momento Palladino schiera come ‘titolare’ in assenza di offerte concrete. Ci sarebbe pure Sabiri, ancora in permesso e non aggregato alla squadra. La Fiorentina ha venduto per ora solo Milenkovic, prendendo al suo posto Pongracic. Per Kean ha anticipato l’investimento, ma è evidente come l’impasse in uscita stia condizionando le altre operazioni. Servirà parecchia bravura, e i giusti contatti con i procuratori, per riuscire ad incassare.

TEST (ABBORDABILI) INGLESI. Così non è facile prevedere se nel ritiro inglese potranno arrivare altri volti nuovi. Tre amichevoli in programma, livello non particolarmente probante ma comunque gare utili per testare il nuovo stile di gioco. Il Bolton dopo un passato in Premier è da qualche anno in 3° serie inglese, il Preston viaggia nelle ultime stagioni a metà classifica in Championship (serie B inglese), stesso campionato dell’Hull City che l’anno scorso è arrivato 7° dopo tanti anni complicati a cavallo tra zona retrocessione e 3° serie. Insomma, per arrivare ad avversari più tosti bisognerà aspettare agosto con le sfide a Montpellier e Friburgo.

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