Tante iniziative da parte della Fiorentina, che spera di tornare in Europa anche sul campo. Diplomazia, visite al centro sportivo e non solo
Ora che la squadra ha un ritmo ambizioso in classifica – condizione essenziale nel calcio per essere ascoltati, rispettati e un poco temuti – anche il resto prende più valore. E il «resto» in questo rinnovamento (rapporti con il Potere, infrastrutture e marketing, passando per il logo ridisegnato che piace a molti, ma non alla curva) è tanta roba. Così scrive La Nazione.
DIPLOMAZIA. Gigantesca la ragnatela diplomatica che il club ha lanciato a tutti i livelli per catturare l’interesse delle istituzioni sportive senza alzare la voce (vecchia strategia) ma piuttosto mostrando i risultati del proprio impegno concreto. Su tutti il Viola Park, con visite guidate per il presidente del Coni Malagò, per quello della Figc Gravina, per il nuovo responsabile della Lega Calcio Casini, per il massimo dirigente del calcio femminile Mantovani, per i politici locali e regionali, per una rappresentanza dei tifosi, per gli ex viola, e lunedì per la sottosegretaria allo Sport Vezzali, per il presidente della Fifa Infantino e perfino per Lotito, che i meccanismi del calcio li conosce bene, eccome.
L’APPOGGIO DI INFANTINO. Proprio Infantino, che qualcosa nel mondo del pallone conta e di impianti sportivi ne ha visti da quando è al vertice (2016), ieri l’altro ha definito «spettacolare» il Viola Park. Un endorsement che equivale a un salto politico di molte categorie per la Fiorentina (ieri sul sito ufficiale della Fifa è stata pubblicata la foto di Infantino insieme a Barone), in corsa anche sul campo per tornare in Europa.
Di
Redazione LaViola.it