La media gol è crollata nella seconda parte di stagione, quando i viola non avevano più con sé il centravanti serbo. Gli uomini di mercato non possono sottovalutare questo dato
La Fiorentina ha chiuso al nono posto, a pari merito con la Roma, la classifica dei migliori attacchi della Serie A per quanto concerne la stagione 2021-22. I viola hanno realizzato 59 gol in campionato, due in più di una Juventus, la quale dalla prima giornata si è vista convivere con un grosso problema a segnare. Due in meno dell’Udinese, cinque in meno del Sassuolo, sei in meno di Verona e Atalanta.
Una statistica che lascia comunque il tempo che trova, visto che nel girone di andata la Fiorentina poteva contare su Vlahovic. Se andiamo invece a spezzare il campionato in pre-Vlahovic e post-Vlahovic, le cose si fanno più interessanti. Nelle 21 partite disputate con il serbo in Serie A la Fiorentina ha realizzato 40 gol, per una media di circa 1,9 reti a partita. Nei 17 match disputati senza Vlahovic in Serie A la Fiorentina ha realizzato 19 gol, per una media di circa 1,1 reti a partita. Per intenderci, in questi 17 incontri la media gol è addirittura inferiore rispetto a quella dello scorso campionato (circa 1,2 gol a partita), nel quale i viola lottarono fino all’ultimo per non retrocedere.
Come era lecito aspettarsi, la media gol è scesa significativamente dalla partenza del centravanti classe 2000. Le ragioni sono molteplici, e vanno dai bassi numeri realizzativi di Piatek e Cabral, i sostituti di Vlahovic, all’esiguo apporto degli esterni offensivi e dei centrocampisti d’inserimento.
Questo dato è lo specchio di ciò che si è visto per tutto il campionato: alla Fiorentina mancano giocatori con gol nelle gambe. Venuto meno il principale terminale offensivo, i viola hanno stentato in area di rigore avversaria. Escluso Vlahovic, il capocannoniere stagionale in Serie A è stato Nico Gonzalez con 7 gol all’attivo, 3 dei quali realizzati su rigore nelle ultime tre partite. Alle sue spalle c’è Torreira (5 gol), il cui mancato riscatto brucia ancora (e non poco) dalle parti di Firenze.
La Fiorentina, dunque, guarda alla prossima stagione con la necessità di risolvere un difetto strutturale della rosa. Nel mercato estivo, la società non può e non deve sottovalutare le difficoltà realizzative della squadra. Difficoltà che sembrano derivare più dalle caratteristiche dei singoli giocatori che dalla manovra, visto che la squadra arrivava con facilità al limite dell’area di rigore avversaria per poi perdersi.
Ovviamente, ci si aspetta una crescita da parte di Cabral, acquistato per essere il titolare del futuro. Ma i segnali mostrati in questi primi mesi in viola lasciano qualche perplessità sull’affidabilità del brasiliano per l’intero prossimo campionato. Pur dando per certa una crescita in termini realizzativi, è difficile pronosticare una stagione da 20 gol in Serie A per l’ex Basilea. In tutto questo, i viola stanno cercando di trattenere anche Piatek, per riformare un duo di centravanti che non ha convinto nella stagione appena conclusasi.
Se dovesse essere confermata la linea della continuità nell’asse centravanti (con il possibile arrivo di un terzo attaccante), sarebbe una scelta discutibile. A prescindere da ciò, gli uomini di mercato viola dovranno necessariamente andare a prendere giocatori la cui storia personale indichi una certa facilità nel segnare anche in ruoli differenti da quello di punta centrale. La lezione di questa stagione è sotto gli occhi di tutti. Ora è vietato sbagliare.

Di
Marco Zanini