Dubbi di formazione: ballottaggio Comuzzo-Pongracic e Adli-Cataldi a centrocampo. Poi tante conferme rispetto alla partita di giovedì
A inizio settimana l’obiettivo di Raffaele Palladino era chiaro: prolungare il percorso in Conference League e riaccendere il campionato per non perdere il treno europeo. La prima missione è stata compiuta nella piovosa notte di giovedì. Sofferenza nel finale, ma anche una larga fetta di partita dove si sono viste cose – finalmente – interessanti. Non può essere un caso che il ritorno di Gudmundsson abbia riacceso (almeno in parte) la luce. Così come l’inserimento in mediana di Fagioli. Elementi che non hanno i novanta minuti nelle gambe (peccato, la stagione corre e siamo già a metà marzo). Difficile anche stupirsi delle difficoltà della Fiorentina nei secondi tempi. Lampanti i motivi. L’islandese finché ha avuto benzina ha offerto linee di passaggio invitanti per costruire il gioco da dietro. Vita pià facile per i difensori se lo puoi pescare fra le linee. Stesso discorso per Fagioli. Qualità enorme, condizione fisica ancora precaria. Giovedì doveva essere sostituito diversi minuti prima di commettere quel fallo (di stanchezza) da rigore.
Elementi di qualità inseriti. D’altra parte adesso (Colpani a parte) sono tutti arruolabili. E se il percorso in campionato si è complicato, quello in Europa si è quantomeno assestato. Il Celje non può rappresentare un ostacolo, la probabile semifinale con il Betis Siviglia sarà da giocare con intelligenza, ma quantomeno alla pari. Tempo al tempo. Adesso conta restare aggrappati con le unghie e con i denti al treno europeo della Serie A. Dopo Juventus, Atalanta e Milan il calendario si aprirà a confronti un po’ meno complicati. Lì la Fiorentina dovrà dimostrare di essere finalmente cresciuta nell’affrontare certe partite.
Questa però è la notte che porta all’eterna sfida con la Juventus. Un confronto che potenzialmente vale doppio per accorciare la classifica in quelle zone che interessano alla Fiorentina e per restituire definitivamente entusiasmo a tutto l’ambiente. Arriva al Franchi una Juventus piena di problemi, che i viola possono mettere in difficoltà. Kean e Gudmundsson al massimo del loro potenziale possono essere letali per chiunque. Ci sarà il Franchi delle grandi occasioni. Cantiere a parte, sarà esaurito. Oltre 22.000 gli spettatori, la Fiesole metterà in scena una coreografia mozzafiato.
Nel pre gara ci sarà spazio anche per il ricordo di Joe Barone, a quasi un anno dalla sua scomparsa. Sarà osservato un minuto di silenzio con le squadre in campo. Sul maxischermo sarà trasmesso un video ricordo del compianto direttore generale. La Fiorentina giocherà con la quarta maglia, l’ultima divisa scelta proprio da Joe, la cui famiglia siederà in tribuna. Poi nella giornata di domani, al Viola Park, la messa nella cappella di Santa Caterina.
Di
Alessandro Latini