Insieme nella Nazionale Argentina U23 di Mascherano, diventati presto fondamentali per Italiano e Palladino
Duello argentino a distanza al Dall’Ara. Da una parte Santiago Castro, dall’altra Lucas Beltran. Classe 2004 il bolognese, 2001 il fiorentino. Due attaccanti atipici, fisico simile (179 cm di altezza il primo, 176 cm il secondo), tanta garra ma anche qualità. Due risorse per Vincenzo Italiano e Raffaele Palladino, che hanno trovato chiavi diverse per farli rendere al meglio.
IN NAZIONALE. ‘Toto’ e il ‘Vichingo’ hanno tanti aspetti in comune. Scuola Velez il primo, scuola Colon e River il secondo. Tre anni di distanza ma un’amicizia nata nella Nazionale Argentina Under 23 di Mascherano: nell’ultimo anno in due occasioni sono stati uno la riserva dell’altro, in altre due partite hanno invece giocato anche insieme. Perché rispetto a quanto facevano vedere in Sudamerica, entrambi sono maturati in Serie A. Per tutti e due un paragone ingombrante con Lautaro Martinez, altro attaccante da baricentro basso con tanta qualità e potenza nelle gambe. Ma dopo il primo periodo di adattamento, sia Castro che Beltran hanno trovato la propria strada.
SORPRESA. Il bolognese è arrivato in Serie A a gennaio 2024, con Thiago Motta aveva fatto alcuni spezzoni ma con Italiano è letteralmente esploso. Sulla carta in estate era la riserva di Dallinga, investimento pesante del Bologna per sostituire Zirkzee. Invece il giovane argentino si è preso alla lunga con costanza la maglia da titolare da centravanti. Un ruolo in cui l’ex tecnico viola, proprio a Firenze, aveva privilegiato giocatori dal fisico più prestante, ad esempio poi arretrando lo stesso Beltran dopo gli esperimenti iniziali. Invece in Emilia Castro si sta facendo valere da prima punta atipica: tanto lavoro per la squadra, giocate per i compagni, gol belli e pesanti. Fin qui 5 reti e 6 assist in 20 gare stagionali per il bolognese, non male per un 2004.
DECISIVO. “Ho chiesto consigli a Beltran quando Italiano è arrivato a Bologna”, ha rivelato Castro qualche tempo fa. Del resto Lucas ci aveva messo un po’ a capire il calcio di Vincenzo, poi però si era trasformato in risorsa preziosa. Con Palladino che ha saputo sfruttare quel lavoro per trovare la collocazione tattica ideale del ‘Vichingo’ nella nuova Fiorentina. Trequartista a tutto campo, a volte ‘todocampista’: lo vedi attaccare, buttarsi negli spazi, ricevere tra le linee, ma anche abbassarsi a costruire, soprattutto pressare in ogni zona del campo, tornare dietro a difendere. Qualità ma anche determinazione, si era intuito già lo scorso anno. Anche Beltran nelle prime gare di questa stagione ha faticato, al rientro dalle Olimpiadi che lo hanno fatto aggregare in ritardo al gruppo. Ma dalla gara di Lecce, dove di fatto ha preso il posto di Gudmundsson infortunato, sono arrivati 2 gol e 5 assist in 7 partite di Serie A. Decisivo, insomma, nel filotto della Fiorentina.
DI FRONTE. Ora Beltran è pronto a esplorare nuove zone di campo, magari a sinistra come alternativa a Sottil come già testato in alcune occasioni, oppure a dividersi la trequarti con l’islandese che sta tornando. Domani sfida a distanza con l’amico Castro, atteso ancora titolare nell’attacco di Italiano. Due argentini in rampa di lancio che aspettano il momento giusto per approdare anche in Nazionale maggiore.
Di
Marco Pecorini