‘Carne o pesce?’ Un anno fa l’incoronazione di Pradè, ma l’esplosione di Sottil è ancora un rebus

Un anno fa Pradè scommetteva sull’esplosione di Sottil in questa stagione. Ad oggi, se ciò possa accadere o meno, è ancora un rebus

Era il 5 luglio 2022 quando il ds della Fiorentina Daniele Pradè parlava così in conferenza stampa: “C’è qualche giocatore dal quale si aspetta un salto di qualità?”. “Sì, Sottil”. 362 giorni dopo quella che aveva tutti i crismi di un’incoronazione su una prossima esplosione da parte dell’esterno classe 1999, l’interrogativo sul cosa sia davvero Riccardo Sottil è ancora di grande attualità. Quel salto di qualità che ci si attendeva dall’esterno viola non c’è stato. Il nodo sta tutto nel capire se quell’attesa evoluzione non ci sia ancora stata, se ci sarà a breve, più in là o mai.

PRE E POST INFORTUNIO. I tanti problemi fisici avuti in stagione non hanno certo aiutato, né Sottil a crescere né la Fiorentina a capirne di più. L’inizio di 2022-23 era stato confortante, con qualche buona prestazione come nella gara d’andata del playoff di Conference League contro il Twente o contro la Juventus con quell’assist per Kouame, prima che l’ernia del disco lo costringesse a fermarsi. Inizialmente lo staff medico viola e l’esterno gigliato optarono per la ‘terapia conservativa’, salvo poi virare sull’operazione, portando lo stop forzato a quasi 5 mesi. Da quando è tornato, tuttavia, non ha mai dato segnali di evoluzione, anzi. Che non fosse facile tornare ad alti livelli da subito era abbastanza scontato, così come che fosse impossibile pretendere continuità. Ma se si pensa ad un altro lungodegente come Castrovilli, ad esempio, mentre il 10 viola ha fatto intravedere ottime cose, non con continuità, ma dando comunque la sensazione di essere sulla via del completo ritorno ai suoi livelli, Sottil non ha fatto altrettanto. Anzi.

LAMPO. L’unico acuto che resta agli archivi dal suo rientro in poi è il gol al Lech Poznan, a cui poi non è riuscito a dar seguito. Diverse le prestazioni incolore e/o negative, su tutte l’ingresso a gara in corso contro l’Inter nella finale di Coppa Italia. Il tutto nonostante abbia messo a referto 26 presenze, 12 da titolare, per un totale di 1185’ (recuperi esclusi) con 1 gol (col Lech Poznan in Conference) e 3 assist (per Jovic contro la Cremonese alla 1° giornata di Serie A, per Kouame contro la Juventus nella 5° giornata di Serie A, per Cabral nel playoff d’andata di Conference League col Twente).

CARNE O PESCE. Uno degli aspetti su cui Sottil deve migliorare è sempre stato ‘l’ultima scelta’. Un limite che si porta appresso da anni, non di poco conto vista l’importanza che Vincenzo Italiano attribuisce a quel ruolo. Tra i punti di forza, invece, c’è sempre stato il dribbling, con qualità fisiche eccellenti nel cambio di passo, nella progressione e nell’esplosività, tutte cose che dal rientro post infortunio non si sono viste, ma che potrebbero essere state limitate proprio dal lungo ko, oltre che dalla zona del corpo interessata dal problema, sicuramente non secondaria per chi fa di quelle caratteristiche un proprio punto di forza. Al netto di tutto ciò, tuttavia, il quesito resta: Sottil, è carne o pesce?

RESTA O VA?. Il nodo, come detto, sta tutto nel capire se quell’attesa evoluzione non ci sia ancora stata, se ci sarà a breve, più in là o mai. Quello che accadrà sul mercato ne dirà di più. Ad oggi non è certo se Sottil sia destinato a restare alla Fiorentina o a partire. La carta d’identità, con i 24 anni appena compiuti, inizia a porlo dinanzi ad un bivio. Per Sottil è arrivato il momento di togliersi i panni della futura promessa e di indossare quelli che del giocatore importante. Aspettarlo ancora, oppure no? E se dopo averlo atteso così a lungo dovesse esplodere altrove? Tutti dubbi a cui la Fiorentina, ovviamente assieme a Vincenzo Italiano, si dovrà porre, sia per l’oggi che per il domani.