La vittoria contro la Roma per 5-1 proietta i viola al quarto posto in classifica, vicinissima alle prime posizioni. Calcio verticale, propositivo ed efficace. Ci sono tutti gli ingredienti per togliersi soddisfazioni
Eccola di nuovo la Fiorentina che piace a Firenze e ai fiorentini. Sbarazzina, veloce, ficcante. Una squadra che può dar noia a chiunque e può fare risultato in ogni partita. Anche senza il suo uomo più talentuoso, quel Gudmundsson presente in tribuna ad applaudire i compagni. La Roma, piena di problemi non solo tattici, soccombe al Franchi nel primo tempo. Kean si conferma imprescindibile, segna (anche di sinistro) e trascina la squadra. Beltran è riemerso dall’anonimato con due prestazioni da urlo. In mezzo c’è la qualità impressionante di Adlì, la sostanza di Cataldi e un Bove versione Nazionale. Rompe il gioco avversario, costruisce, dispensa assist e segna. Giocatore totale, completo pur essendo giovanissimo. E’ già l’idolo del Franchi.
Tutta la Fiorentina gira che è una meraviglia. Dodo e Gosens dominano le corsie, Colpani fa venire il mal di testa ad Angelino che alla mezzora viene sostituito. Là dietro capitan Ranieri è fido scudiero di un ragazzo classe 2005 che sta giocando da veterano. Comuzzo è la vera sorpresa della Fiorentina. Annullato Dovbyk, due chiusure monumentali a centro area, una sicurezza che francamente impressiona. In A c’è solo un altro 2005 che gioca con un rendimento alto e si chiama Yildiz.
Quindici gol in una settimana. Bottino da sogno tra campionato e Conference League. Bisognerà scomodare gli statistici per capire se nella storia gigliata è mai successo. Di sicuro è la vittoria più larga in Serie A contro la Roma. Palladino non l’aveva mai battuta, fra le big era l’unica che gli mancava. Si è tolto una bella soddisfazione.
Il mister si è già travestito da pompiere. Nel dopo partita ha tenuto a freno gli entusiasmi e ha detto di non guardare la classifica. Difficile frenare l’entusiasmo dei fiorentini, critici quando le cose vanno male ma capaci di trascinare tutto e tutti quando la ruota gira per il verso giusto. La squadra resterà in una bolla, la città è giusto che sogni qualcosa di importante. Traguardi ce ne sono, obiettivi non ne sono stati posti. Se non quello dei veterani di togliersi quel benedetto sfizio della Conference League. Ma questa è una squadra diversa, che gioca a mente libera, senza retaggi del passato. E può essere proprio questa la forza in più della Fiorentina nella stagione attuale. Le difficoltà arriveranno, ora però è tempo di godersi il presente. Di una squadra che corre e che sa esaltare i fiorentini.
Di
Alessandro Latini