Il centrocampista spagnolo sarà salutato al Franchi dai suoi tifosi: “Mi commuoverò, serviranno i fazzoletti. Non poteva finire a Crotone”
Serata speciale oggi al Franchi per Borja Valero, che riceverà il saluto dei suoi tifosi prima della sfida contro la Roma. Parla così alla Gazzetta dello Sport: «Pronti i fazzoletti? Serviranno, lo so. Non ero un tipo che piangeva ma da quando è morta mia madre la mia sensibilità è diversa. Mi commuovo davanti ad un film, figuriamoci al Franchi».
AL FRANCHI. Che cosa significa questa serata per Borja? «La chiusura di un cerchio. La mia carriera da professionista termina oggi. Non poteva finire lo scorso anno a Crotone, lontano da casa mia, in uno stadio vuoto. Era un finale con i puntini di sospensione, stasera metterò il punto esclamativo». Se l’è già immaginata la scena? «Io con la mia famiglia sul prato, la gente sulle tribune, poi andrò sotto la Fiesole. Cerco simmetria in ogni cosa e la mia carriera troverà la sua simmetria».
I FIORENTINI. «Io adoro l’ironia estrema, prendersi in giro significa volersi bene, non devo mai fingere, non esistono argomenti tabù. Non sono diventato uno di loro, ero già uno di loro senza saperlo».
EUROPA. Ce la farà la Fiorentina ad andare in Europa? «Speriamo, ma a prescindere è stata una stagione pazzesca».
VICINO ALLA ROMA IN PASSATO. «Mi voleva Spalletti, però mi vedevo in viola per sempre, non fui nemmeno tentato».
ALLENATORE. Farebbe mai l’allenatore della Fiorentina? «No, mai. Non è un discorso tecnico, non sarei in grado di gestire caratterialmente un gruppo dove c’è sempre qualche scontento».
Di
Redazione LaViola.it