Le parole di Lucas Beltran, attaccante della Fiorentina, sul prossimo futuro che lo attende assieme ai viola
Lucas Beltran, attaccante della Fiorentina, ha parlato a TMW: “Il finale di stagione per noi sarà troppo importante, vogliamo fare meglio dello scorso anno e possiamo farlo perché abbiamo una squadra di grande qualità. Abbiamo un sogno e un obiettivo da portare avanti, speriamo di chiudere bene la stagione”.
Sesto posto? “Non è facile, ci sono anche altre grande squadre come noi. Dobbiamo credere in noi stessi e lavorare come abbiamo fatto sempre. Possiamo farcela ma dobbiamo rimanere umili e dare tutto in ogni partita. Perché di partite facili non ne esistono, le difficoltà ci sono sempre”. Conference League. “La voglia è tanta. Ancora non riesco a superare la finale dello scorso anno… Ad Atene avevamo avuto occasioni per fare gol, poi con una giocata che non sembrava pericolosa ci hanno fatto gol. Mi rimane dentro che potevamo fare meglio nelle occasioni avute. Era una chance incredibile per noi, il club e la città. Però ci sono squadre fortissime come Chelsea e Betis… Il percorso in Conference quest’anno è più difficile degli anni scorsi, però se ci credi puoi riuscire”
Ruolo? “Per me è cambiato tanto rispetto all’Argentina, il gioco è diverso. Mi vedo e mi trovo meglio da seconda punta o trequartista, muovendo la palla e partecipando”. Migliorare? “Sul tiro dalla distanza, da fuori area. Ci sto lavorando”.
Palladino-Italiano? “La differenza c’è quando abbiamo il pallone, ma anche senza. Con Italiano senza palla andavamo in pressione subito, qui a volte aspettiamo il momento giusto. E poi moduli e movimenti diversi. Palladino è una persona semplice e soprattutto non ti ingabbia e non ti costringe a fare una cosa sola: ti lascia giocare. Poi quando non abbiamo la palla ti dà le istruzioni tattiche, ma con, ti lascia libero”.
Segnare di più? “Delle volte faccio quasi tutto bene e quando arrivo là davanti non riesco a segnare. Io però mi alleno e voglio migliorarmi ogni giorno”. Gudmundsson? “Albert parla pochissimo italiano, ma io imparo qualcosa ogni giorno da lui. Voglio sempre studiare e imparare da chi è in squadra con me. Se lui ruba qualcosa a me? Non so, non lo dice (ride, ndr)”.
Ritorno al River? “Nessuno ha parlato con me! Non so nulla… Sicuramente ho tanti sogni che voglio realizzare con il River Plate, però mi vedo ancora in Europa per tanto tempo. Di sicuro per la testa mi passa l’idea di tornarci un giorno”.
A lungo anche alla Fiorentina? “Sì, anche se non dipende solo da me. La città però mi piace, mi trovo benissimo qua. Ci sono grandi persone anche all’interno di questo club”. Roma? “Una settimana dopo la Fiorentina mi ha chiamato anche la Roma ma con i viola era già tutto più avanti. E volevo andare in una squadra che fosse convinta veramente su di me, per quello ho scelto la Fiorentina. Oltre che per cose del progetto come il Viola Park e l’ambizione…”. Dybala? “Lui è il migliore amico di mio fratello, l’ha chiamato e gli ha detto che Mourinho gli chiedeva sempre di me e che voleva che io andassi lì. Però gli ho detto che preferivo la Fiorentina, perché mi chiamavano davvero tutti i giorni. Ero convinto”.
Di
Redazione LaViola.it