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Babacar: «Sono figlio di Firenze. Astori un fratello maggiore, Sinisa voleva farmi diventare un guerriero come lui»

Le dichiarazioni dell'ex attaccante viola ora in forza al Sarıyer della seconda divisione turca

L'ex attaccante della Fiorentina, Khouma El Hadji Babacar, si è raccontato a Gianlucadimarzio.com: "Sto bene, anche se c’è un po’ troppo traffico. Capita che, dopo l’allenamento, debba stare due o tre ore in macchina per tornare a casa”.

FIORENTINA. "Io sono figlio di Firenze. Ripenso spesso alla doppietta segnata all’Inter (Fiorentina-Inter 5-4, 22 apr 2017, ndr). Ma quello che mi porto dentro è il gol di testa al 90’ contro il Palermo (Serie A, 4/12/16, ndr). Vedere i tifosi felici mi rendeva orgoglioso. Lo ribadisco: io sono fiorentino al 100%. Se oggi sono il ‘Babacar’ che tutti conoscono è grazie alla Fiorentina”.

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ASTORI. "Una delle perdite più importanti della mia vita. La persona più umile che abbia mai conosciuto. Era un fratello maggiore. Mi chiamava ‘Babesh’. È un soprannome che uso ancora oggi. La sua morte è paragonabile a quella di mio nonno, a cui ero molto legato. Era domenica mattina, poche ore più tardi avremmo dovuto affrontare il Verona. Quella mattina…Leggo la notizia. Non capisco. ‘Di quale Davide parlano?’ Penso di star sognando. Poi realizzo. Non riesco a muovere le gambe, né ad alzarmi dal letto. Mi tremano le mani. Alla fine ho accettato: ‘Asto’ sarà per sempre un amico”.

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MIHAJLOVIC. “Voleva farmi diventare un guerriero, com’era lui. Ma io ero come Pioli: pacato, calmo. Mi era difficile seguirlo. Però oggi, se ho un carattere più deciso, è anche grazie a lui. Se sono un leader, è merito di Sinisa”.


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