Le dichiarazioni del centravanti bosniaco
L’attaccante della Fiorentina, Edin Dzeko ha parlato anche del suo passato e del rapporto con gli allenatori al Corriere dello Sport: “Spalletti è uno dei migliori che ho avuto. Nei primi quattro, cinque mesi a Roma non giocavo tanto ed ero deluso… Spalletti è diverso dagli altri, ha un carattere particolare e va capito. Quando l’ho conosciuto meglio, le cose sono migliorate notevolmente. Lui sa entrare nella testa dei giocatori. Mi dispiace che non sia andato bene con la Nazionale, forse non era il lavoro suo. Spalletti deve stare in campo sempre, avere un contatto continuo con la squadra… Per gli attaccanti, poi, è il numero uno assoluto. Con lui tutti i palloni arrivano agli attaccanti. Quando segnavo due gol mi diceva “Sei contento, Edin…’. E io: certo. “Pensa che potevi farne quattro”.
INZAGHI. “Simo è una bravissima persona, fa star bene i ragazzi, lui dà grande libertà. Eravamo una squadra forte, io arrivai il secondo anno, ma nel primo lui proseguì il lavoro di Conte, non lo stravolse. I compagni mi dissero che Conte è un fenomeno, con lui sapevano sempre cosa fare e dove andare. Barella che partiva da 8 e s’abbassava a terzo dietro e tanto altro, erano movimenti codificati… Con Simone abbiamo alzato dei trofei, ed è stato bellissimo, ma anche vissuto un paio di giornate nere”.
MOURINHO. “La Turchia non è un Paese facile, c’è tanta pressione, lì comanda twitter. Detta umori e malumori, condiziona l’ambiente. l’anno prima avevamo chiuso a 99 punti ed eravamo arrivati secondi, a tre dal Ga-latasaray, ma se ne avessimo fatti 105 saremmo arrivati comunque secondi… Paltra sera col Göztepe, che è una squadra forte, dopo che Talisca ha sbagliato il rigore al 93′ i tifosi del Gala hanno cominciato a tuittare che l’arbitro avrebbe voluto buttarla dentro, sottolineando il movimento del suo piede… Io so che Mou vuole assolutamente vincere il campionato, è quasi un’ossessione”.
ROMA. “Otto anni in Italia, magnifici a Roma e Milano, i quattro figli sono nati tutti qui e l’intenzione mia e di mia moglie è quella di restare a vivere in Italia… A Roma abbiamo vinto una Champions. Prego? Il tre a zero al Barcellona, a quel Barcellona, dopo il 4-1, è stato come vincere la Champions”.

Di
Redazione LaViola.it