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2002 giorni dopo…Per molti sarà il battesimo assoluto in Europa

La Fiorentina tornerà a disputare una gara in Europa dopo 2002 giorni dall’ultima volta. Per molti viola sarà il battesimo assoluto

La Fiorentina tornerà giovedì a disputare una gara in Europa dopo 2002 giorni dall’ultima volta. In quell’occasione, il 23 febbraio 2017, i viola di Sousa vennero eliminati dal Mönchengladbach. Stavolta la formazione di Italiano se la dovrà vedere col Twente.

DIFFERENZE. Cambia la competizione, allora Europa League oggi Conference League, cambiano i momenti storici: quella Fiorentina, che uscì ai sedicesimi dalla seconda competizione europea per club coi tedeschi, guardò a quell’esito come una grande delusione, mentre questa Fiorentina è alla ricerca del pass per l’accesso alla terza competizione europea che sarebbe accolto come un successo. Temporaneo, ovviamente, perché sulla carta trattasi di un primo step di crescita dopo anni complicati.

BATTESIMO. Per molti quella di giovedì sarà la gara del battesimo europeo. Dal tecnico Vincenzo Italiano a Terracciano, Mandragora, Saponara, Maleh, Terzic, Sottil, Kouame, Venuti  infatti, la gran parte della rosa della Fiorentina è ancora zero presenze in competizioni europee, così come non ha presenze in gare di club a livello internazionale neppure Nicolas Gonzalez.

VECCHI RICORDI. Lontane nel tempo, invece, le due apparizioni nei preliminari di Europa League per Nikola Milenkovic, al Partizan nel 2016-17, così come le 5 in Europa League di Duncan nello stesso anno al Sassuolo, mentre ancora più lontane nel tempo sono le 15 presenze tra preliminari ed Europa League di Marco Benassi con Torino ed Inter, tra 2012-13 e 2014-15. Bonaventura, nonostante abbia giocato per anni nel Milan, ha collezionato solamente 11 presenze in Europa League, l’ultima nel 2018-19, anno in cui Zurkowski mise a referto 3 presenze europee col Gornik, mentre Amrabat disputò 8 gare in Champions e 3 in Europa League negli anni di militanza a Feyenoord e Bruges tra 2017-18 e 2018-19. L’ultima gara internazionale col River di Quarta risale al 2019, con 24 presenze totali più due tra Mondiale per Club e supercoppa del Sudamerica. L’ultima di Nastasic, invece, è del 2018-19, in Champions League, allo Schalke 04, per 27 gare totali in Europa disputate tra tedeschi e City. Le uniche di Biraghi sono state all’Inter, 8 tra Champions ed Europa League.

GLI ALTRI. Gli ultimi ad aver giocato minuti in Europa sono Luka Jovic, con 26 apparizioni tra Eintracht e Real Madrid in Europa League e Champions League, Ikoné, con 18 presenze tra Champions ed Europa League con Psg e Lille, e Cabral, con le sue 27 gare tra Europa e Conference League giocate col Basilea. Tutti e tre hanno sostenuto impegni europei nella passata stagione, al pari di Dodô, che vanta 21 gare in Champions League e 9 in Europa League e di Gollini, reduce da sei uscite in Conference col Tottenham, oltre a 14 gare tra Europa e Champions League a referto con l’Atalanta.

PASS. Per qualcuno, dunque, quella col Twente sarà la prima volta in Europa, mentre per altri sarà il ritorno dopo anni e per altri ancora la ripresa di un filo interrotto solo pochi mesi fa. Per tutti l’obiettivo è chiaro: far sì che quella con gli olandesi si tramuti nel pass per un cammino ancora lungo durante questa stagione, senza dover aspettare mesi, o anni, per dover riassaporare il clima da gara europea.

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