Le dichiarazioni dell’ex portiere viola sulla brutta prestazione di ieri contro il Como
Il commento a Radio Bruno dell’ex portiere viola, Emiliano Viviano, sulla sconfitta della Fiorentina contro il Como di Fabregas: “Mi aspettavo in parte la sconfitta di ieri. Il Como è una squadra che gioca bene, poi dopo le due partite molto dispendiose contro l’Inter della Fiorentina era ipotizzabile una flessione negativa. La Fiorentina ha giocato dieci minuti e poteva anche fare gol, ma è stata una delle prestazioni peggiori della squadra di Palladino”.
ASSENZA DI KEAN. “Il Como veniva a fare una pressione molto alta, capace di distruggere la costruzione dei viola. Avendo Kean forse potevi saltare la pressione, ma credo che Fabregas abbia preparato meglio la gara”.
SUL COMO. “Hanno il coraggio anche di cambiare spesso modo di pressare, di costruire, anche in funzione dell’avversario”.
COSA SUCCEDE NELLO SPOGLIATOIO DOPO UNA SCONFITTA. “Dipende da come l’allenatore vuole impostare la cosa. Le partite vengono analizzate tutte, vittorie e sconfitte. L’allenatore deve capire cosa conviene fare: se analizzare gli elementi di fragilità o puntare subito alla prossima gara. La Fiorentina è una squadra forte, fatta di giocatori forti, che merita questa classifica”.
SULLE PAROLE DI PRADÈ. “Mi sono piaciute le sue parole di ieri, ha ragione. Non mi era invece piaciuta l’intervista dopo Monza. Sono d’accordo con lui su una cosa: questa è una squadra forte, costruita bene, con molte alternative, che deve necessariamente avere ambizione. Con Palladino ci conosciamo da una vita, ma non capisco perché ieri ha giocato al 40% con giocatori fuori ruolo”.
GUDMUNDSSON. “Sono delusissimo da lui. Lo scorso anno, nel momento migliore della sua stagione al Genoa, dissi che non era minimamente paragonabile a Chiesa. Adesso è un giocatore irriconoscibile, complice anche del salto dalla squadra ligure ai viola. Lo vedo in difficoltà fisica, non tecnica. Ad eccezione delle prime partite, non ha fatto niente”.
SULLE PAROLE DI PONGRACIC. “Giocare contro squadre che ti fanno la partita addosso è lì che devi fare il salto di qualità. Loro accettavano il 2 vs 2 dietro, contro Goldaniga e Dossena, ma senza Kean non sei stato capace di superare questo assetto. Non facendo tre passaggi di fila, loro giocavano in 30 metri, distruggendoti ogni sicurezza. Palladino non è stato bravo a mettere in piedi contromosse capaci di scardinare l’assetto comasco”.
Di
Redazione LaViola.it