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La Nazione - Moise+Gud, la Fiorentina adesso si aggrappa a loro

Il centravanti ha mostrato segni di crescita. L'islandese ha inciso da vero dieci contro la Dinamo Kiev

Sprazzi di Moise, di quello vero. Dote benedetta lasciata dalla serata europea, finalmente vincente contro la Dinamo Kiev. Mattoncini, come ama definirli Paolo Vanoli. Certo, per una prova c'è bisogno di qualche indizio in più, ma la speranza di vedere il vero Kean contro il Verona adesso è un po' più concreta di prima. Fondamentale per le sorti della Fiorentina scacciare via la partita di sabato scorso contro il Sassuolo. Perché è innegabile che Moise si sia spento dopo il siparietto del rigore, con Mandragora che ha calciato al posto di Gudmundsson. Episodio significativo e intorno al quale è girata la partita, almeno quella di Kean. Che poi è un po' quella della Fiorentina. Perché se non gira lui, difficilmente girano gli altri. Confronti, anche aspri. Ma l'impressione è che siano serviti a chiarirsi. Almeno a giudicare dal giovedì di coppa. Moise è sembrato quello di una volta. Un gol, un altro sfiorato ma che poi ha portato al raddoppio di Gudmundsson, e tanta lotta per la squadra. Insomma, presenza centrale e irrinunciabile al centro dell'attacco, scrive stamani La Nazione.

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FASCIA. E le motivazioni non gli sono mancate. «Tornare al goal è stato importante, anche se ci sono state occasioni che avrei potuto sfruttare di più. Continuiamo ad andare avanti». Partita finita con la fascia al braccio, altro segnale piuttosto chiaro dopo che per buona parte della gara l'aveva indossata Dzeko. «La fascia mi dà tanta responsabilità. I miei compagni mi hanno portato in alto e ora cerco di ricambiare». Chiarito il discorso con Mandragora, Kean ha voluto ribadire a parole quel che tutto sommato si era visto in campo. 

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SEGNALI DEL 10. Lì dove ha avuto un impatto decisivo Albert Gudmundsson. Ingresso significativo per vincere la partita. Buoni spunti, finalmente nel vivo dell'azione fin da subito e il gol partita. Vanoli si aggrappa a loro due per uscire dal tunnel anche in campionato, con la sensazione che la formula offensiva del 3+1 vista nel secondo tempo di giovedì possa essere propedeutica per metterli maggiormente a loro agio. Gud e Moise, la coppia che doveva accendere i sogni dei tifosi viola, adesso è chiamata a salvare la Fiorentina. Non ci sono più dubbi. A cominciare da domani contro il Verona riformeranno un tandem dal potenziale altissimo, che per svariati motivi non è mai stato fruttato fino in fondo. Tempo per fare la differenza ce n'è ancora. Ma adesso più che altro è diventata una necessità.

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