Questa sera la sfida dell’Olimpico, una sorta di spareggio per l’Europa. Giovedì il ritorno col Betis. Tutto in quattro giorni per la Fiorentina di Palladino
Stringere i denti, adesso più che mai. La Fiorentina si prepara ad affrontare la Roma nel momento decisivo della sua stagione. Tra campionato e Conference League i viola si giocano tutto in quattro giorni, con ampi scenari ancora da disegnare su entrambi i fronti. Se c’è fiducia e ottimismo per ribaltare il Betis Siviglia giovedì prossimo, a Roma i gigliati devono fare i conti con assenze pesanti. Out Dodo (che punta al recupero lampo per la coppa dopo l’operazione d’appendicite), così come Cataldi, uscito malconcio dalla gara di Siviglia. In difesa mancherà anche lo squalificato Ranieri, con Comuzzo che sarà chiamato a ricoprire il ruolo di terzo a sinistra, dove è stato impiegato nell’ultima mezzora del derby contro l’Empoli. Emergenza, anche perché in mediana le energie cominciano a scarseggiare e c’è bisogno di rotazioni intelligenti. La Fiorentina avrà un giorno in più di riposo dopo il Betis (a Venezia la partita è in programma di lunedì), ore preziosissime per i ragazzi di Palladino.
Il calendario ingolfato non è una novità per il recente passato della Fiorentina. I calciatori sono abituati anche se le partite da circoletto rosso sono arrivate tutte insieme. Un passo alla volta, la mentalità imposta da Palladino è proprio questa. Betis da mettere in ghiaccio per qualche ora, testa e gambe dovranno andare sulla Roma di Ranieri, reduce da diciotto risultati utili consecutivi in campionato. Dal giorno dell’ultima sconfitta (15 dicembre a Como) i giallorossi hanno ‘mangiato’ sedici punti alla Fiorentina. Da -15 a +1 in poco meno di cinque mesi. Ma la Fiorentina ha dimostrato di volerci rimanere aggrappata a ogni costo a quel treno che porta in Europa.
All’Olimpico i ragazzi di Palladino saranno supportati da quasi 1.500 tifosi in trasferta. In diversi sono passati da Siviglia a Roma in poche ore. In chiave formazioni i dubbi sono più che altro a centrocampo. Davanti a De Gea troveranno posto Pongracic, Marí e Comuzzo. Da monitorare Gosens che potrebbe lasciare il posto anche a Parisi. A destra possibile riproposizione di Folorunsho. Adli al posto di Cataldi, poi dipenderà dalle condizioni di Mandragora e Fagioli. Non è esclusa una chance per Richardson. Spera anche Ndour. In attacco tornerà Kean, con lui Gudmundsson. Giusto adesso aggrapparsi a loro due. L’islandese deve crescere nelle partite di cartello. Deve essere decisivo quando serve. Moise fisicamente è a posto, è pronto a caricarsi la squadra sulle spalle. Con lui in campo la Fiorentina gioca almeno venti metri più avanti. Non è poco.
Di
Alessandro Latini