Dal 1° luglio via alle due settimane di clausola, Moise non spinge per andarsene ma aspetta le mosse dall’estero
Meno due. Al 1° luglio, allo scattare della clausola rescissoria che sarà valida per due settimane. Due settimane in cui si capirà se, dopo tanto parlare, arriverà davvero una società importante in Europa capace di pagare 52 milioni di euro e portare via Moise Kean dalla Fiorentina. Tutti in attesa, giocatore e club viola. Con due premesse.
DUE PREMESSE. La prima: il giocatore non sta spingendo in alcun modo per lasciare Firenze. A differenza di diversi altri nel recente passato, Moise è davvero grato alla Fiorentina, ai tifosi, ad una piazza che lo ha rilanciato dopo stagioni complicate. Rimarrebbe anche volentieri, e non con il ‘broncio’, ma vuole capire se può recitare un ruolo importante anche in un club di primissima fascia, dopo le esperienze con Juve e PSG. La seconda: in queste settimane e in questi mesi nessuno si è fatto davvero avanti, con passi concreti, ad oggi nessuna società è uscita particolarmente allo scoperto. Segnale che può essere indicativo, chissà.
POCO IN A. Chiaro che un attaccante da 25 gol nell’ultima stagione, di cui 19 in Serie A, possa far gol a tanti club. Specie a 52 milioni, che all’estero sono cifre non altissime. In Italia si è parlato del Milan, che cerca un attaccante da affiancare a Gimenez (su cui però era stato fatto un investimento importante pochi mesi fa). Ma il rapporto tra Kean e Allegri è stato in passato controverso: dalla voglia di Max di riprenderlo alla Juve dopo le esperienze all’estero, fino alle panchine a ripetizione e alla necessità di cambiare aria e allenatore. Insomma, non pare in realtà una strada molto percorribile. Il Napoli cerca un attaccante da mettere in competizione con Lukaku o che possa giocare con il belga, e sta cercando altrove (Lucca o Nunez in primis). Altre strade in Serie A non ce ne sono. Non l’Inter, ovviamente non la Juve da dove Kean è ‘scappato’ l’estate scorsa. Non la Roma che a certe cifre ad oggi non può arrivare (magari vendendo Dovbyk…).
LE BIG DI PREMIER. All’estero il discorso è diverso. Detto che la porta dell’Arabia, con la ricca proposta dell’Al-Qadsiah (l’unica davvero ora sul piatto), non è stata aperta da Kean, gli occhi sono puntati soprattutto in Premier League. Il Liverpool cerca un centravanti, proprio per la decisione di far partire Nunez. Ma i Reds guardano soprattutto a Gyokeres dello Sporting Lisbona. Stesso obiettivo dell’Arsenal, visti i problemi fisici di Gabriel Jesus, ma i Gunners seguono con grandissima attenzione anche Sesko del Lipsia (e monitorano da tempo anche Vlahovic in uscita dalla Juve). Sono questi (Gyokeres e Sesko) i due nomi principali dei top club inglesi, a ruota invece Osimhen, mentre sponda Liverpool il sogno sarebbe Isak, secondo cannoniere dell’ultima Premier dietro a Salah, ma il Newcastle difficilmente lo farà partire. A monitorare Kean è stato in questi mesi soprattutto il Manchester United: i Red Devils si sono concentrati per ora su altri ruoli, prendendo Cunha dai Wolves per 75 milioni. Mentre sarebbe vicinissimo Mbeumo, esterno del Brentford per circa 70 milioni. Il tecnico Amorim vorrebbe un centravanti, ma difficile capire se lo United potrà muoversi in tempi brevi, visto che quest’estate il budget non sarà illimitato come in altre sessioni per i paletti finanziari della FA (si parla di circa 100 milioni, quindi dovrà riuscire a incassare per fare altre operazioni viste le spese recenti) e che deve anche piazzare almeno uno tra Hojlund e Zirkzee.
LE ALTRE INGLESI. Il Chelsea, che ha una rosa infinita, è sempre attivo sul mercato, ma poco propenso ad offrire eventualmente a Kean le chiavi dell’attacco. Ha Jackson davanti, ha appena acquistato Delap e sta prendendo Joao Pedro dal Brighton per oltre 60 milioni di euro. Il Tottenham ha preso Solanke un anno fa e riscatterà a breve il giovane Tel dal Bayern Monaco, il Newcastle ha appunto Isak e non vuole privarsene, il Nottingham, che si è qualificato alla Conference, ha davanti il trascinatore Wood. Il Manchester City, ovviamente, ha Haaland e si sta concentrando su altro.
SPAGNA, GERMANIA, FRANCIA E… TURCHIA. In Spagna Real Madrid e Barcellona non sono in corsa, l’Atletico Madrid davanti ha Julian Alvarez, Sorloth e Griezmann. In Germania il Bayern Monaco ha l’intoccabile Kane, il Borussia Dortmund Guirassy reduce da un’annata da 35 gol, mentre il Bayer Leverkusen ha Schick, 27 reti nell’ultima stagione ma seguito anche da diversi club. Poco margine anche in Francia: al PSG Moise ha lasciato un buon ricordo di sé, ma i piani di Luis Enrique portano ad un calcio diverso (e finirebbe per essere uno tra tanti), il Marsiglia di De Zerbi ha investito a gennaio per Gouiri, mentre il Monaco a gennaio ha preso Biereth che ha segnato 13 gol in metà campionato (le ultime due non sarebbero neanche un grandissimo salto in avanti). Ci sarebbero le squadre turche, Galatasaray e Fenerbahce su tutte, che stanno cambiando tanto in attacco, ma sarebbe da valutare l’eventuale disponibilità di Kean di trasferirsi in un campionato di secondo livello. Anche se ricco dal punto di vista economico (specie per gli stipendi).
GIRO DI PUNTE. Questa la situazione attuale, a fine giugno. Tra un paio di giorni inizieremo a capire se qualche club ha giocato fin qui a carte (ben) coperte, se qualcuno si farà sotto per il pagamento della clausola convincendo anche Kean a livello sportivo ed economico. E’ atteso nel corso dell’estate un discreto effetto domino tra i centravanti (che comprenderà anche lo svincolato David e potrebbe coinvolgere, oltre ai citati, anche Ekitiké dell’Eintracht Francoforte, Openda del Lipsia e Pavlidis del Benfica). Ma in che tempi? A breve la verità. Fermo restando che anche dopo il 15 luglio qualcuno potrebbe bussare comunque alla porta della Fiorentina per Kean. Ma a quel punto, scampato il pericolo clausola, la società viola avrebbe il coltello dalla parte del manico per trattenere il centravanti o eventualmente chiedere cifre diverse.
Di
Marco Pecorini