Senza Kean e Dodo, Fiorentina oltre le difficoltà. Ora si gioca davvero tutto in pochi giorni
“Salperà il veliero degli ultras”. Un coro diventato tormentone, che accompagnerà la Fiorentina in due trasferte decisive per la stagione viola. Prima tappa a Siviglia, poi a Roma. Una settimana di passione in cui giocarsi tutto. Non ci sono due porti per il veliero, ma due campi da provare a conquistare per continuare a rincorrere l’Europa. Un trofeo in ballo, una posizione europea in campionato, con anche un posto Champions ancora matematicamente possibile.
IN CORSA. Nel periodo decisivo della stagione la Fiorentina ci è arrivata in corsa. Nove risultati utili consecutivi, 14 punti nelle ultime 6 di campionato, i turni passati in Conference superando alcune difficoltà. La consapevolezza di aver trovato una propria identità, che non vorrà sempre dire bel calcio o gioco spumeggiante, ma pragmatismo e capacità di lottare per il compagno. Soprattutto, capire i momenti delle partite. Perché giocate di fino si vedono anche a queste latitudini, basti guardare il gol di Adli contro l’Empoli. Servirebbe più continuità nel palleggio, più movimento in certi frangenti. Ma a questo punto della stagione è giusto anche badare al sodo e prendersi gli aspetti positivi.
AUTOSTIMA. Che ce ne sono, nonostante in diversi avrebbero voluto un ribaltone in panchina un paio di mesi fa. Questa squadra, questo gruppo è unito con il suo allenatore. Uno spogliatoio compatto, dentro e fuori dal campo. La Fiorentina lo ha dimostrato anche a Cagliari e con l’Empoli: due squadre che lottano per salvarsi, due ‘trappoloni’ per la Viola di quest’anno che tante volte ha faticato e perso punti con questi tipi di avversarie. Ma non in questa occasione. Troppo alta la posta in ballo. E nonostante le difficoltà. Perché Kean e Dodo erano stati trascinatori non solo nei momenti felici, ma soprattutto in quelli complicati. E aver vinto così, anche senza di loro, ha dato tanta autostima al gruppo.
RISORSE. Palladino ha dimostrato di avere tante risorse a disposizione. A Cagliari Beltran ha fatto una gran partita da centravanti, coronata da un colpo di testa da attaccante vero. Se manca Dodo, ci pensa Gosens dall’altra parte a dare più spinta. E poi questo Mandragora, già a 8 gol in stagione. E se si mette a segnare pure in rovesciata… Tanta roba. Adli è un’altra arma preziosa, riposta in panchina per un po’ di tempo perché l’infortunio lo ha limitato parecchio. Ma c’è e quando si mette in testa di esprimere la sua qualità ce n’è per pochi. Cataldi è tornato a livelli importanti, la difesa dà certezze anche se la coperta è un po’ corta con Pablo Marì assente forzato in Conference e Ranieri squalificato a Roma. Tornerà a brillare anche Fagioli, che ha accusato l’accanimento mediatico delle scorse settimane. C’è un Gudmundsson che sta tornando a prendersi la responsabilità di giocate importanti, magari anche Zaniolo riuscirà a dare una mano se entrerà con la voglia vista domenica. Richardson sta ingranando ed è un’opzione in più in mezzo al campo, ha caratteristiche diverse da altri.
COPERTA CORTA. La vera incognita è a destra. Folorunsho sta dando tutto ma resta un adattato, con caratteristiche decisamente diverse da quelle di Dodo. Il brasiliano salterà Siviglia, con ogni probabilità anche Roma anche se sabato ci sarà una nuova valutazione. Palladino ha fatto capire di poter adattare Parisi a destra, lo ha fatto anche con l’Empoli. Difficile che l’allenatore vada a toccare un assetto tattico che sta dando solidità e certezze, ma il rischio è di restare con la coperta corta sulle fasce. Intanto il gruppo è pronto a stringersi intorno a Kean. Moise è rimasto in contatto con mister e compagni da Parigi, squadra e società lo hanno supportato in questo momento familiare difficile. Segnale bello e importante. Palladino ci parlerà per capire se se la sentirà di tornare titolare a Siviglia. Prima tappa di una settimana di passione.
Di
Marco Pecorini