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Saponara torna ‘The Magic’: numeri ai livelli di Empoli. Davvero vale la pena perdere uno così?

Con il Sassuolo ha dimostrato ancora una volta la sua classe. Rinnovo in bilico, dipenderà tanto dall’Europa. Guadagna 1 milione, può essere ancora importante per la Fiorentina

Trentadue anni da compiere a dicembre, la maturità di chi in carriera (e nella vita) ne ha passate tante. Ma anche la qualità di chi certi colpi non li ha persi. Anzi. Saponara è tornato ‘The Magic’, come lo chiamavano ad Empoli nella fase migliore della sua carriera. E in effetti i numeri ricordano proprio quei tempi, quando sembrava uno dei talenti migliori del calcio italiano. Poi la parentesi sfortunata al Milan, di nuovo Empoli, la prima fase in viola e i vari prestiti tra Samp, Genoa, Lecce e Spezia. Dove l’incontro con Italiano ha cambiato la seconda parte della sua vita sportiva.

STEP ULTERIORE. “Sono molto contento della mia stagione, credo di aver fatto passi in avanti soprattutto nella mia gestione personale”, ha detto ieri Saponara. “Ho capito che per essere decisivo si può giocare dall’inizio, entrare da partita in corso. Questo era uno step che dovevo ancora fare, negli ultimi tempi, grazie all’aiuto del mister e al nostro rapporto, sono stato bravo a capirlo. Mi sono tolto soddisfazioni, ora voglio mettere la ciliegina sulla torta”. Parole di chi ha raggiunto una consapevolezza importante al tramonto della seconda stagione in viola con Italiano. Il tecnico che già a La Spezia lo aveva valorizzato da esterno ‘atipico’, cambiando gli ultimi anni di carriera: non più trequartista, ruolo sempre meno ricercato (anche se questa Viola spesso lo utilizza), ma esterno con meno corsa ma più qualità. Intelligenza tattica, intuizioni, imbucate al servizio della squadra.

QUANTA QUALITA’. Già lo scorso anno Saponara era stato un fattore importante per la qualificazione in Conference. Tre gol e 4 assist in 34 partite, di cui 17 da titolare. Quasi sempre dall’inizio nelle gare che contavano, una sorta di ‘equilibratore’ per Italiano. E alcune perle fantastiche, come quella contro il Milan, o la prova contro il Cagliari al Franchi con standing ovation dei tifosi. Quest’anno in alcune fasi è rimasto più indietro, ma i numeri sono stati importanti: 6 gol e 7 assist in 38 presenze, di cui 20 da titolare. Ieri contro il Sassuolo la rete sensazionale che ha chiuso il campionato viola: spalle alla porta, tiro a giro ‘a memoria’ e palla all’incrocio. Roba da giocatori di livello superiore. Roba da Saponara, frenato in carriera solo da problemi fisici e dalla ‘testa’, come spesso ha ricordato Ricky. Che con l’età e l’esperienza (anche quelle negative, su tutte il dramma Astori) ha preso consapevolezza nei propri mezzi. Ha capito, come ha detto ieri, di poter essere importante, anzi decisivo, anche giocando pochi minuti. E così ha fatto in questa stagione, restando concentrato anche quando il tecnico lo teneva fuori per 2-3 partite di fila. In più riuscendo a gestire bene anche il fisico, senza infortuni più o meno importanti: altro step notevole per lui.

AI LIVELLI DI EMPOLI. In campionato quest’anno, prima di ieri (oltre al gol anche l’assist, non banale, per Gonzalez), era stato determinante anche con l’assist per Jovic nel 2-1 con la Salernitana, così come cambiando la partita d’andata proprio contro il Sassuolo (segnò il vantaggio appena entrato). Ma anche contro il Lecce in casa, con la giocata decisiva per l’autogol di Gallo. Gol poi anche contro Monza e Bologna, così come in Conference a Riga e in casa contro il Braga, più assist europei contro i portoghesi (andata e ritorno), contro i lettoni e contro gli Hearts. Numeri che lo fanno tornare in dietro di 7-8 anni, quando con l’Empoli mise insieme 5 gol e 9 assist nel 2015/2016 e 7 gol e 4 assist nella seconda metà del 2014/2015. Giocate che lo portarono proprio a vestire di viola, con investimento da oltre 10 milioni allora da parte dei Della Valle e di Corvino.

RESTA O NO? Ora una nuova sliding door per Saponara. Con il contratto che scade a fine stagione. “Con la società ci siamo dati appuntamento a fine stagione, ne parleremo tranquillamente. Se dovesse essere l’ultima sarei comunque super orgoglioso, se non dovesse esserlo lo sarei ancora di più. Sono legatissimo a questi colori, comunque andrà ho la Fiorentina nel cuore”, ha detto ieri Ricky. Lo scorso anno il rinnovo, annuale, arrivò in extremis, proprio il 30 giugno. L’impressione è che stavolta il prolungamento sia meno scontato, con ampie possibilità che il percorso possa finire qui. Con la perla di Reggio Emilia e magari un trofeo, tutti sperano, a Praga. Molto dipenderà anche dal futuro europeo della Fiorentina: in caso di qualificazione in Europa League o in Conference infatti servirà una rosa di un certo tipo, senza Europa invece i discorsi sarebbero diversi, con la Fiorentina già numericamente in abbondanza sulle fasce. Discorsi che la società farà dopo il 7 giugno, ovviamente. Soprattutto nel primo caso, però, sarebbe un peccato rinunciare ad uno come Saponara. Per i colpi che ha, per come ha dimostrato di essere ancora importante (a volte decisivo) anche in pochi minuti. Per il feeling e il rapporto con Italiano (se rimarrà a Firenze, altro capitolo da aprire dopo Praga), per il peso che ha nello spogliatoio. Lo stipendio attuale è di circa 1 milione di euro. Dopo l’ultima riprova con il Sassuolo, forse, bisognerà fare un pensierino in più sulla possibilità di tenerlo in maglia viola.

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