Il Corriere dello Sport – Stadio punta sul brasiliano nel momento difficile della Fiorentina: sa fare gol, serve solo tempo. Ed è già pronto il coro
Ripartire subito, magari proprio nel segno di Arthur Cabral, il centravanti brasiliano acquistato dal Basilea per sostituire Dusan Vlahovic che l’altra sera, al debutto in Serie A, contro la Lazio, ha ingaggiato più duelli di tutti (11) vincendone comunque più della metà (6, di cui uno aereo). Non è arrivata la rete: il colpo di testa su cross di Biraghi, al 19’, è finito tra le braccia di Strakosha, ma uno dei tre tiri nello specchio della sua squadra è stato il suo. Così scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.
LA SPINTA DI ARTHUR. A voler invertire la tendenza, adesso, è proprio il brasiliano che oltre al primo centro italiano punta a spezzare un digiuno dal gol che per lui dura dal 9 dicembre scorso, dalla doppietta in Conference League al Qarabag. Per ambire ad una maglia della Seleçao, magari già dal Mondiale alle porte, Cabral ha bisogno di farsi il prima possibile Re, di diventare quella macchina da gol che Firenze ha bisogno di celebrare. Per lui, c’è già pronto un coro sulle note di “Ufo Robot” che non aspetta altro se non di essere liberato dentro lo stadio, non solo nel percorso di avvicinamento. L’ex Basilea, dal canto suo, resta concentrato solo sul lavoro: vuole affinare al massimo l’intesa coi compagni e riempire di giocate quel numero 9 scelto con personalità. Non è facile raccogliere l’eredità di chi (leggi Vlahovic) ha segnato 17 gol in Serie A in 21 partite di campionato, rappresentando oltre il 41% del peso offensivo della propria squadra, ma questa sfida vuole farla sua senza indugi. Prima di trasferirsi a Firenze, ha segnato 27 volte giocando 31 gare: è solo questione di tempo, il fiuto per la rete non è certo venuto meno varcando il confine.
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Redazione LaViola.it