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Un’altra parata del portiere. Un altro errore dal dischetto. Ieri per fortuna non pesantissimo, visto che la Fiorentina alla fine ha portato a casa la vittoria. Anche se quel penalty di Biraghi poteva quasi chiudere in anticipo la partita, invece di lasciarla aperta fino al recupero. Tant’è, per la Fiorentina quella dei calci di rigore sta diventando quasi una maledizione. Addirittura 6 su 10 sbagliati nel 2022. Tanti, decisamente troppi.
QUEL ‘CUCCHIAIO’ DI VLAHOVIC. E la serie negativa è partita da un giocatore che veste più viola. Quel Dusan Vlahovic che insieme ai suoi tanti gol (che ora però non sta più facendo a Torino) si è portato via anche una striscia di 11 rigori segnati di fila. Fu infatti il serbo a fallire il rigore che ha aperto la ‘maledizione’, se vogliamo chiamarla così. Con quel ‘cucchiaio’ parato con un colpo di reni di Sirigu contro il Genoa. Era il 18 gennaio 2022. Poi con l’addio di Vlahovic non c’è stato più un ‘titolare fisso’ per i rigori. Quello seguente, pochi giorni dopo a Cagliari alla prima senza Dusan, lo tirò Biraghi, facendosi però ipnotizzare da Radunovic. Un errore pesante in una partita parecchio complicata, poi terminata 1-1. Fu quindi il turno di Piatek, che ne segnò uno contro l’Atalanta in Coppa, fallendo però nella stessa partita il secondo penalty (anche se infilò la ribattuta). Il polacco sbagliò anche pochi giorni in campionato con lo Spezia, ma anche in quel caso arrivò comunque la vittoria. Quindi, per fortuna, fu il turno di Nico Gonzalez, che nel finale di campionato ne segnò 3 su 3 contro Roma, Sampdoria e Juventus.
CECCHINO NICO (MA SPESSO FUORI). Un cecchino, Nico, dagli undici metri (ne ha segnati 11 su 12 in carriera), ma purtroppo spesso assente in questo inizio di stagione. Quando è toccato a Jovic contro la Juventus e a Biraghi contro il Verona. In entrambi i casi, parate del portiere (deviazione miracolosa, quella di Perin) e gioia rimandata. In particolare quella contro i bianconeri, visto che l’occasione del serbo poteva portare al vantaggio. Ieri invece comunque l’errore del capitano è stato ‘assorbito’ dal risultato positivo. In totale, insomma, 6 rigori sbagliati su 10 nel 2022.
LE ALTERNATIVE. In generale, che non ci fosse un tiratore designato lo aveva già fatto capire Italiano in più occasioni. “Sui rigori sapete come la penso, abbiamo tre-quattro giocatori che a fine rifinitura calciano, rimane la regola che chi se la sente tira”, le parole del tecnico dopo l’errore di Jovic contro la Juve. Anche se ad inizio stagione aveva detto che “Gonzalez è in vantaggio su Jovic, Biraghi e gli altri perché ha segnato tre rigori l’anno scorso”. Con l’errore di ieri Biraghi ha portato la sua statistica a 3 rigori sbagliati su 5 calciati in carriera: non il massimo. Mentre quello fallito contro la Juve è l’unico sbagliato da Jovic in carriera su 6 tirati. Alternative? Oltre ad aspettare il rientro a pieno regime di Gonzalez, ci sarebbe anche Barak, a segno 5 volte su 5 in carriera (4 su 4 l’anno scorso al Verona). Mentre Cabral ne ha segnati 11 su 12 al Basilea.
AL TOP PER RIGORI CONQUISTATI. Senz’altro, per tutti, c’è da migliorare la mira. Perché la Fiorentina di Italiano è tra le squadre che si conquista più rigori in Italia. L’anno scorso fu seconda in questa particolare classifica, con 12 tiri dal dischetto (primo il Napoli con 14), quest’anno è in vetta con 2 insieme a Juve, Atalanta, Bologna e Milan. Ma li ha sbagliati entrambi, appunto. Lontani i tempi dei quasi infallibili Veretout (9 su 11 in viola) e Pulgar (7 su 8) e Vlahovic (12 su 13). Serve ritrovare lucidità e nervi saldi per non buttare via ghiotte occasioni. E invertire un trend negativo.
 
												
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																							 
																							 
																							 
									 
									 
									 
									 
														 
														 
														
Di
Marco Pecorini