Il punto del quotidiano nazionale sui famosi 55 milioni europei che dovrebbero finanziare il restyling dello stadio Franchi di Firenze
La partita con Bruxelles sul Recovery è assieme tecnica e politica. Dunque assai scivolosa. Né basta il comunicato con cui la Commissione ridimensiona la portata dell’ultimatum del giorno prima a contenere il caso: «La proroga di un ulteriore mese non è inusuale. Apprezziamo i significativi progressi compiuti nelle ultime settimane». La verità è che il governo nelle ultime settimane ha toccato con mano il fatto che la squadra di Ursula von der Leyen ha reso più intensa la verifica sugli obiettivi raggiunti dai singoli Paesi. Scrive la Repubblica.
La ragione – almeno così sostengono nell’esecutivo – sarebbe la pressione della Corte dei Conti europea sulla Commissione. Costretta a sua volta a stringere le maglie dei controlli sulle milestone. Tre sono quelle che Roma non ha raggiunto, sulle 55 sotto esame. Di una, in particolare, si discute in queste ore. Quella che dirottava risorse per gli stadi di Firenze e Venezia. La novità è che sembra assai probabile che alla fine di questo percorso di approfondimento mensile imposto da Bruxelles, l’Italia rinunci a questi due progetti.
La ragione è urbanistica. Le conseguenze ovviamente politiche. Escludere le due opere dal Piano, infatti, aprirebbe innanzitutto una tensione con le due amministrazioni comunali interessate. Il governo, in questo senso, sceglierà con ogni probabilità la strada di continuare comunque i lavori. Utilizzando fondi nazionali.
Di
Redazione LaViola.it