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Editoriali

‘Remuntada’ in campionato e il (doppio) sogno di alzare un trofeo. Rotazioni, da limite a risorsa. Tappa a Cremona con vista Roma (e Riyad)

Filotto di cinque vittorie in Serie A e girone di ritorno da 5° posto: la vittoria di San Siro dà ancor più consapevolezza. Ora la Coppa Italia: missione finale

Quattordicesimo posto con 25 punti dopo 23 giornate, +8 sul Verona terz’ultimo e scontro diretto al Bentegodi. Meno 7 dal 7° posto della Juve e meno 16 dall’Atalanta 6°. Era la classifica dei viola prima della 24a giornata, turno di svolta per il campionato della Fiorentina. Una ‘remuntada’ voluta con forza da tutto il gruppo, che proprio in quel tardo pomeriggio veronese uscì dalle sabbie mobili per provare a dire qualcosa in questo campionato. Che questa rosa valesse una classifica diversa rispetto a quella di fine febbraio, del resto, era sensazione comune, ma la scarsa continuità e parecchi passaggi a vuoto avevano sempre limitato le prove di risalita della squadra di Italiano. Da Verona però, in una gara quasi da dentro o fuori, è scattata la scintilla che ha cambiato la stagione della Fiorentina.

FILOTTO. Noi ci siamo dati un obiettivo, di risalire e guadagnare posizioni, un mese e mezzo fa. Prima della partita di Verona eravamo in una situazione complicata. Stiamo rispondendo in maniera egregia, con prestazioni e vittorie”, ha sottolineato Italiano.Verona era una partita troppo importante, ho visto qualcosa di diverso nei ragazzi. Vincere ci ha dato autostima e fiducia”. Da lì in poi cinque vittorie di fila in campionato, quindici punti che hanno fatto guadagnare alla Fiorentina cinque posizioni riportandola a -4 dalla Juve 7° e a -8 dall’Atalanta 6°. Un filotto fatto di vittorie contro le grandi (le due milanesi) ma anche di successi con maturità e consapevolezza contro Cremonese e Lecce, oltre che Verona. Ora, a 10 turni dalla fine, e con un girone di ritorno in cui i viola stanno viaggiando al ritmo di 17 punti in 9 gare (media 1,89 a partita, solo Napoli, Juve, Sassuolo e Lazio hanno fatto meglio), anche in Serie A la Fiorentina è tornata a dire la sua in maniera importante.

(DOPPIO) SOGNO TROFEO. Poi è chiaro, l’attenzione di tutti è rivolta anche (e forse soprattutto) sulle due coppe. Perché una stagione che si sta rivelando nel complesso più che positiva potrebbe diventare storica. “Per noi l’obiettivo è cercare di superare questo turno e arrivare a una storica finale. Dobbiamo metterci anima e cuore”, ha ribadito Italiano in merito alla Coppa Italia. La seconda semifinale consecutiva, contro una Cremonese ultima in campionato. E poi la Conference. Con i Quarti contro il Lech Poznan tutti da vivere, con la prospettiva di partire ancora sulla carta favoriti. Sarà poi ovviamente il campo a parlare, ma nello spogliatoio ormai da qualche settimana c’è una voglia matta di continuare a sognare il più a lungo possibile. Una sorta di patto stretto nel momento più difficile, che via via ha preso forza. Firenze non gioisce per un trofeo ormai da 22 anni. Ha centrato ottimi risultati, qualificazioni alle coppe, fatto semifinali e anche una finale nel frattempo. Ma vincere è tutta un’altra cosa. Rende indelebili nella storia e nel cuore dei tifosi. Lo hanno capito i giocatori ma in generale tutti i componenti del gruppo. Vincere qui varrebbe di più rispetto ad altre piazze.

DA RISPETTARE. Mercoledì sarà finalmente tempo di Coppa Italia. Una semifinale attesa due mesi, da quando la Fiorentina vinse il 1° febbraio al Franchi contro il Torino. Nel frattempo c’è stato un ‘assaggio’ nel turno di campionato sempre a Cremona (vittoria facile 2-0), ma allo Zini sarà sicuramente un’altra partita. Anche in casa Cremonese l’appuntamento è preso come storico, in una stagione in cui la squadra ha provato con orgoglio ad affacciarsi nel massimo campionato, rimanendo però costantemente in ultima posizione. La coppa per tanti giocatori è una vetrina unica, forse irripetibile. E la Cremonese ha già fatto un doppio ‘scherzetto’ di lusso, eliminando prima il Napoli e poi la Roma. Lo stadio sarà pieno (anche di tifosi viola però), la tensione alta. Chiaramente la Fiorentina ci arriva da favorita, visto anche il momento. Ma quella di Ballardini sarà una squadra assolutamente da rispettare. Anche contro l’Atalanta sabato per un’ora ha tenuto botta e risposto colpo su colpo. Ha evidentemente dei limiti, soprattutto in fase difensiva, ma davanti ha delle carte da non sottovalutare. Okereke è in dubbio per l’andata, ma tra fisicità e rapidità davanti la Cremonese ha qualcosa da dire. Bisognerà stare attenti in particolare alle ripartenze. Anche per questo il rientro di Amrabat dal 1′ sarà un’arma importante. Così come Gonzalez. “Averceli lucidi e freschi in semifinale di Coppa Italia sarà importante per noi”, ha detto il tecnico dopo l’Inter.

DA LIMITE A RISORSA. Italiano ha poi sottolineato un altro concetto importante: “Le rotazioni servono, portano vantaggio, cercano di inserire tutti dentro il percorso della squadra. Coinvolgono tutti. Parliamo di Castrovilli, Saponara, Ranieri che dà l’anima dove lo metti. Cerchiamo di costruire questo tipo di filosofia, i ragazzi sono tutti allineati. In 30 giorni 9 partite, non ho ricordi di cose del genere, ci sarà bisogno di tutti”. Ricordate il momento più difficile, quando il tecnico cambiava 7, 8 o 9 giocatori da una partita all’altra, e la Fiorentina faticava tantissimo a mantenere la propria identità? Ecco, quel processo ora sta portando i frutti. È costato punti e partite, forse, anche perché il calendario assurdo (quest’anno più del solito, specie per la Fiorentina che ha dovuto fare due playoff in più rispetto a tutte le altre in Conference tra agosto e febbraio) ha portato tanti infortuni in dote, specie nella prima parte di stagione. Il risultato però è che adesso Italiano ha una rosa di 18-20 giocatori che possono essere alternati di partita in partita, senza cambiare l’identità della Fiorentina. C’è un’ossatura di base, uno zoccolo duro, sì, ma anche gli altri che subentrano danno il massimo per limare le differenze. La Fiorentina ha vinto a San Siro senza Gonzalez e con Amrabat solo nel finale. Con Milenkovic entrato nella ripresa. In questo ciclo di 8 vittorie di fila tutti sono risultati importanti e decisivi, chi in una partita chi in un’altra. Chi dall’inizio e chi a gara in corso (i subentranti viola del resto sono i più decisivi del campionato). Insomma, le rotazioni da limite sono diventate una risorsa. Ora sta a Italiano poter scegliere la miglior formazione di gara in gara, ma in un ventaglio di tante opzioni possibili. Aspettando Jovic, di fatto il grande assente anche in questo momento magico.

TAPPA CON VISTA ROMA (E RIYAD). Mercoledì tappa a Cremona dunque, in uno degli appuntamenti più sentiti della stagione. Prendersi un vantaggio in vista del ritorno al Franchi sarebbe importante, in uno stadio che si preannuncia caldo. Ma la Fiorentina può farcela. Per prendersi una finale, di Coppa Italia, che manca da 9 anni (da quel maledetto 3 maggio 2014, tutti ricordano come andò a finire all’Olimpico…). Ma non solo, perché battere nel doppio confronto la Cremonese significherebbe guardare anche oltre, all’Arabia Saudita, per la Supercoppa Italiana 2024 che sarà allargata alle finaliste di Coppa Italia e alle prime due di campionato. Già essere il 24 maggio a Roma permetterà dunque di andare a Riyad a giocarsi un altro trofeo. Motivazioni in più, forse, per continuare mercoledì la striscia vincente.

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