Vice allenatore del Sion, conosce bene il nuovo attaccante della Fiorentina per averlo affrontato nel campionato svizzero. Alessandro Recenti parla in esclusiva per LaViola.it
Arthur Cabral è arrivato a Firenze da un paio di settimane. L’esordio in campionato contro la Lazio, un po’ in fretta e furia, poi la panchina contro l’Atalanta in Coppa Italia. I tifosi della Fiorentina hanno ancora bisogno di conoscerlo al meglio per capirne ed apprezzarne le qualità.
La Redazione di LaViola.it ha contattato in esclusiva Alessandro Recenti, vice allenatore del Sion, allenato da Paolo Tramezzani, che ha affrontato il Basilea di Cabral in campionato. Recenti ci tratteggia doti e qualità di quello che – è la speranza di tutti – può diventare il centravanti viola dei prossimi anni.
Recenti, partiamo dalla domanda più difficile: Cabral è il giocatore giusto per il dopo Vlahovic?
“Ha fatto un’esperienza importante in Svizzera, facendo 46 gol in 77 partite. E’ un giocatore interessante, atipico a mio modo di vedere. Non è il centravanti alla Vlahovic e non è una seconda punta. Può far reparto da solo, considerando come gioca la Fiorentina con gli inserimenti dei centrocampisti, lui è bravo quando ha qualcuno vicino, come le mezzali che si inseriscono. Può sostituire Vlahovic, ma penso che non sarà mai come il centravanti serbo. Hanno caratteristiche diverse, anche fisiche. Anche Vlahovic, quando è arrivato, non era quello di adesso. Era giovane, aveva bisogno di capire come era il calcio italiano ed è esploso grazie a Prandelli. Cabral ha 25 anni, ha una struttura fisica diversa. Giocava al Basilea con il 4-2-3-1, con un trequartista che gli rifiniva il gioco”.
A livello tattico, il 4-3-3 di mister Italiano è adatto alle caratteristiche di Cabral?
“E’ un modulo che può diventare adatto, nel momento in cui la squadra sosterrà le caratteristiche di Cabral, ma non devo insegnare niente ad Italiano. Cabral è bravo anche a lavorare fuori dall’area di rigore, può dialogare con i compagni, al contrario di Piatek che è più attaccante d’area di rigore. Tecnicamente è bravo, riesce a fraseggiare bene con i compagni. Penso a Sottil, Gonzalez, a tutti gli esterni che ha la Fiorentina, se dovessero giocare con lui dentro il campo potrebbero nascere trame di gioco molto interessanti“.
Contro la Lazio una sola palla gol, di testa. Come lo ha visto all’impatto con il calcio italiano?
“Una sola palla gol, ma guardiamola attentamente. Lui parte dal cerchio di centrocampo, guarda sempre la palla, attacca l’area centralmente, fa un movimento a sinistra verso il primo palo e ritorna centralmente a colpire di testa. Quando parte il cross si trova fra il secondo ed il terzo difensore della Lazio. Secondo me è interessante vedere come si è mosso e quel movimento è da attaccante importante. Certo, poteva fare gol, ma poi le variabili sono tante. In quell’azione lì abbiamo visto chi è Cabral: un giocatore capace a muoversi ed a leggere dove andrà a finire la palla“.
I tifosi della Fiorentina si aspettano tanto da Cabral: pensa possa rappresentare il centravanti del futuro?
“Può essere l’attaccante del futuro, se gli lasciano capire il calcio italiano. Vlahovic è stato aspettato e adesso è un centravanti forte. Se pensiamo che possa subito determinare, cosa che comunque gli auguro, probabilmente sbagliamo. Serve il giusto tempo per conoscere i compagni, il calcio italiano, gli schemi di Italiano. Sicuramente avrà tutto il sostegno dei tifosi viola“.
Secondo lei ha chance di poter far parte della spedizione Mondiale del Brasile?
“Ha qualità sicuramente importanti, ma parliamo del Brasile. Ci sono tanti giocatori forti in squadre top. Ci sono tante incognite, vediamo come andrà questa stagione e l’inizio della prossima. La concorrenza è sicuramente tanta, se dovesse essere convocato farebbe un ulteriore step nella sua carriera“.
A chi lo paragonerebbe, per caratteristiche, fra gli attaccanti conosciuti in Italia?
“In un’intervista leggevo che lui si ispira ad Hulk. Ha una fisicità leggermente differente, per me è un attaccante atipico, bravo a leggere lo spazio e ad attaccarlo. E’ sempre particolare fare un paragone, dobbiamo guardarlo bene nel calcio italiano e poi potremmo anche fare dei paragoni. Speriamo possa essere per tanti anni l’attaccante della Fiorentina“.

Di
Alessandro Latini