Dzeko darà affidabilità e peso all’attacco, Fazzini e Viti qualità in prospettiva. Ma tanti big in bilico
“Faremo una Fiorentina sempre più forte”. Le ultime parole di Rocco Commisso, unite al ribadito “Vogliamo sempre fare meglio dell’anno precedente”, posizionano l’asticella degli obiettivi almeno un passo più in alto. Quindi almeno 5° posto in campionato e/o vittoria dell’agognata Conference League. Proiezioni da fine giugno, quando ancora tanto deve essere costruito e tantissimo può cambiare a livello di giocatori. Di sicuro la Fiorentina è tra le società più attive in Italia, e le prime mosse di mercato sono arrivate in anticipo.
PRIMI TRE. Mancano le ufficialità, ma tre colpi di fatto sono stati già piazzati. Edin Dzeko darà peso e affidabilità in attacco, esperienza e gol mancati nell’ultima stagione. A patto che non diventi l’attaccante di riferimento con una partenza di Kean, sia chiaro. Jacopo Fazzini fornirà qualità e inserimenti in mezzo al campo, un talentino di assoluta prospettiva. Mattia Viti sarà intanto una preziosa alternativa in difesa. Un giovane, classe 2002, che tre anni fa era stato pagato 13 milioni di euro dal Nizza. Con gli ultimi due citati Pradè andrà ad inserire anche fiorentinità in rosa, per due ragazzi nati e cresciuti in Toscana per i quali indossare la maglia viola farà senz’altro un effetto speciale.
ATTESA. Bene così, insomma, pensando che manca ancora una settimana per chiudere giugno. E poi? Detto che Stefano Pioli deve essere ancora ufficializzato, ma già coordina il mercato nei contatti praticamente quotidiani con la società (resta da capire nei prossimi giorni come si muoveranno le parti per risolvere il contratto con l’Al-Nassr a livello ufficiale e legale), la partita ‘vera’ per capire le reali ambizioni della prossima Fiorentina si giocherà più avanti. Con le decisioni su tanti big in rosa. Ovviamente in primis su Moise Kean. “Speriamo che resti”, ha ribadito Commisso, facendo seguito alle parole di Pradè di qualche settimana fa. L’attaccante viola è ora in vacanza in Giappone, possibile nuovo contatto tra le parti al suo rientro in Italia. È chiaro che c’è attesa di capire se qualche top club europeo (più che arabo) vorrà esercitare la clausola da 52 milioni valida dal 1° al 15 luglio, e in quel caso anche quale sarebbe la reazione di un giocatore che si è detto sempre felice di come si è rilanciato grazie all’annata fiorentina. Spifferi non ce ne sono, tutti restano realmente in attesa degli eventi. Così è. Fermo restando che eventualmente dopo metà luglio, magari con altri incastri andati a dama nel giro di punte europee, comunque qualche società potrebbe farsi sotto per Kean. Con la Fiorentina che a quel punto però avrebbe il coltello dalla parte del manico a livello economico e contrattuale, per decidere se trattenere l’attaccante o eventualmente venderlo ad un prezzo diverso.
CHE SI FA? E poi Gudmundsson. Una ‘partita’ che invece si giocherà in tempi più rapidi. La Fiorentina è orientata a non pagare i 17 milioni del riscatto, si parlerà in questi giorni con il Genoa della possibilità di avviare una nuova trattativa. Come era stato pattuito verbalmente l’estate scorsa, nel caso in cui il processo non si fosse concluso entro questa stagione sportiva. Dato che la sentenza in Islanda non si avrà prima di ottobre, le due società ne parleranno. Il ‘problema’ è che nel frattempo il Grifone ha cambiato proprietà, quindi la Fiorentina rispetto ad altri club ha sì un vantaggio ma non così importante come sperava. Fermo restando che altri club potrebbero a questo punto offrire cifre più alte di quelle viola, ma che nessuno con ogni probabilità garantirà un acquisto a titolo definitivo visto l’iter processuale in corso.
SFRECCIA O NO? Quindi Dodo. Nessun passo avanti per il rinnovo, contratto che scade tra due anni. La Fiorentina non si dice particolarmente preoccupata, ma il giro di terzini destri in Europa è già partito (Alexander-Arnold al Real, Frimpong al Liverpool) e l’effetto a catena potrebbe scatenarsi tra non molto. Diversi club si sono informati con l’entourage negli ultimi tempi, dal Milan alla Roma, dal Marsiglia ad un paio di club inglesi. In un eventuale 3-5-2 il brasiliano avrebbe un ruolo importante, è un bel punto interrogativo al momento.
FINE GIUGNO. Tre situazioni da risolvere che faranno la differenza per le ambizioni della prossima Fiorentina. Detto che aver posto alcuni punti fermi come De Gea e Gosens, oltre a Fagioli e a una linea difensiva confermata quasi in toto, rappresenta un plus importante, ci sarà poi da capire come si evolverà la situazione di Mandragora, in scadenza tra un anno (con l’opzione per la stagione successiva a determinate condizioni). E anche, soprattutto, se la società riuscirà a prendere un regista di livello in mezzo al campo. O magari una mezzala, qualora Pioli decidesse di portare Fagioli a fare il vertice basso. Situazioni che si vedranno probabilmente più avanti. Intanto gli ultimi sette giorni di giugno serviranno a definire le prime ufficialità, a risolvere i dettagli fiscali/burocratici con Pioli e a prendere decisioni forse definitive per Gudmundsson.
Di
Marco Pecorini