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Da portare le borracce a Dybala ai gol per il titolo del River: chi è El Vikingo Beltran

Lucas Beltran - River Plate

Alla scoperta dell’attaccante argentino del River Plate che piace alla Fiorentina

A distanza di un anno e mezzo dai contatti per Julian Alvarez, la Fiorentina torna a guardare in casa River Plate. Nel mirino c’è un altro centravanti, più giovane di un anno rispetto all’Arana del Manchester City, ma con cui ha giocato nelle giovanili dei Millonarios e dal quale ha raccolto l’eredità in attacco agli ordini prima di Gallardo e poi di Demichelis. Inoltre, Lucas Beltran è nato a Cordoba, stessa città da dove proviene Julian e più o meno con lo stesso valore della clausola rescissoria: 20 milioni netti, 25 lordi. 15 gol in 30 partite nell’ultimo semestre tra tutte le competizioni per El Vikingo, il soprannome dovuto alla sua carnagione chiara, che a inizio stagione era la terza scelta di Demichelis dietro al venezuelano Salomon Rondon e all’ex meteora del Livorno, Miguel Borja. Numeri e prestazioni che hanno attirato l’interesse di Burdisso, presente al Monumental lo scorso 26 giugno per la gara contro l’Instituto quando l’attaccante cordobese collezionò un gol e un assist proprio contro il club in cui è cresciuto.

Altro appena 176 cm, ma abile nel legare il gioco e nell’attaccare la profondità, i primi palleggi di Beltran sono stati fatti alla scuola Corazón de María, a 8 anni è passato all’Instituto che 6 stagioni dopo lo ha venduto al River per 1.200.000 pesos mantenendo il 10% della futura vendita. A scoprirlo è stato Pablo Álvarez, allenatore delle giovanili del club di Cordoba che lo ha spostato da centrocampista ad attaccante e che spesso lo portava a vedere gli allenamenti della Prima Squadra, nella quale c’era anche un giovane Paulo Dybala. Lucas portava le borracce ai giocatori e grazie all’amicizia tra il fratello maggiore Federico e la Joya aveva stretto un bel rapporto con l’attuale attaccante della Roma che aveva vissuto per un periodo in casa della famiglia Beltran. Un piacere ricambiato, visto che nel 2017 Dybala lo ha ospitato a Torino. 

 

 

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Il River lo ha prelevato grazie all’intuizione di Juan José Borrelli, allenatore della Novena del River che al termine di una partita vinta 3-1 contro l’Instituto chiese: “Chi è il padre di quel ragazzo biondo che ci ha fatto gol? Dobbiamo prenderlo subito”. Accordo raggiunto, nonostante la concorrenza dei rivali del Boca che avevano presentato un’offerta più alta. Gallardo lo ha fatto esordire in Primera a 17 anni contro il Gimnasia La Plata, una settimana prima del Superclasico in finale di Copa Libertadores a Madrid. Poi appena 17 presenze in 3 anni, qualche convocazione con l’Argentina Sub-20 e la cessione in prestito al Colon, dove ha collezionato 6 gol in 39 presenze. Un anno fa è tornato al River dopo la cessione di Alvarez al Manchester City. Sei mesi da alternativa, poi l’addio di Gallardo, l’arrivo di Demichelis in panchina e l’esplosione che ha contribuito al titolo con il River. E adesso potrebbe arrivare il trasferimento in Europa, grazie anche al passaporto italiano e magari a Firenze dove ritroverebbe l’ex compagno Martinez Quarta.

 

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