Fiorentina alla ricerca di se stessa. Serve unità e solidità. All’orizzonte c’è la sfida contro il Milan per i viola di Pioli
La seconda sosta per le nazionali ha portato con sé l’allarme per un gruppo di giocatori che ancora non è diventato squadra e che, per quel che si vede in campo, non appare nemmeno così vicino all’obiettivo. Ma i problemi appaiono molteplici. Ci sono quelli caratteriali, con un gruppo troppo fragile e con gli stessi leader in difficoltà, e ci sono soprattutto quelli tattici. Perché la Fiorentina di Pioli non ha ancora un assetto a cui far riferimento, scrive Ernesto Poesio sul Corriere Fiorentino.
L’allenatore è alla ricerca di un calcio a tutto campo, con la squadra che si schiera «a specchio» sull’avversario e che quindi deve essere in grado di interpretare più assetti. Un calcio più complesso forse, che però i giocatori faticano a seguire, privati di quei punti di riferimento a cui erano abituati. Tra questi c’è anche Kean che nel primo tempo con la Roma, una volta rimesso solitario al centro dell’attacco, è sembrato riprendere vigore e con lui tutto l’attacco viola. Meno compiti tattici e più istinto, insomma, la Fiorentina potrebbe aver bisogno anche di questo per ritrovarsi. Il calendario in questo senso non aiuta. Il ritorno in campo contro il Milan rappresenta da subito uno scoglio difficilissimo da affrontare. I rossoneri con la cura Allegri hanno ritrovato solidità e convinzione e vedono nei viola in crisi una preda da aggiungere al proprio bottino per tenere il passo ai vertici della classifica. Momenti opposti con la speranza che, al di là del risultato la Fiorentina mostri quantomeno dei passi avanti. In estate Pioli rimproverò bonariamente Allegri di non aver inserito anche i viola nella lotta Champions. Domenica i viola avranno la possibilità di dimostrare al tecnico rossonero, anche sul campo e non solo a parole, che si sbagliava. D’altronde se è vero che nelle burrasche si creano i veri equipaggi, è lecito aspettarsi almeno una Fiorentina unita e solida. In caso contrario ogni valutazione, anche sull’allenatore, diventerebbe lecita.
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Redazione LaViola.it