La Fiorentina vuole l’ex tecnico per il dopo-Palladino, ma l’Al-Nassr può rallentare l’affare
La Fiorentina cerca Pioli e Stefano cerca la Fiorentina. È ormai chiaro che in cima alla lista dei desideri della dirigenza viola come successore di Raffaele Palladino ci sia lui. Prima ex giocatore dal 1989 al 1995, poi allenatore dal 2017 al 2019 in un’avventura chiusa con le proprie dimissioni (corsi e ricorsi storici) e che purtroppo è stata segnata dalla drammatica scomparsa del capitano Davide Astori al quale il tecnico ha anche dedicato un tatuaggio come volesse unirsi per sempre a un uomo e a un giocatore col quale aveva instaurato un rapporto profondo e autentico. I successi lo scudetto col Milan, dunque la scelta dell’Arabia Saudita con un contratto da 12 milioni di euro a stagione e alla guida della squadra in cui figura un certo Cristiano Ronaldo. Adesso i segnali, inequivocabili: la Fiorentina lo ha scelto, mettendolo al primo posto dei candidati alla panchina e Pioli ricambia. Prima non scarta a priori la soluzione, poi inizia a entrare in contatto con la proposta della dirigenza, dunque adesso apre e si dice disponibile ad accettare coi contatti tra le due parti che sarebbero continui. Tutto fatto? Assolutamente no. E non è un dettaglio, così come non lo sono le questioni di tipo fiscale e burocratico che tengono banco in questo momento.
Il suo primo anno all’Al-Nassr e le “bizze” di CR7
Sono giorni molto delicati quelli che sta passando l’allenatore. Con l’Al-Nassr il suo primo anno non è stato come desiderato. Ronaldo a 40 anni compiuti ha continuato a segnare a raffica, vero. Ma non è arrivato alcun trofeo e la terza posizione finale in classifica non ha permesso alla società di qualificarsi alla prossima Champions. Non solo. CR7 non ha potuto così disputare con l’Al-Nassr neanche l’imminente Mondiale per Club e il portoghese sui social, nei giorni scorsi, ha annunciato quel che sembrava il suo addio alla società saudita. Caso che poi potrebbe rientrare con tanto di lussuoso rinnovo, a detta del direttore tecnico Fernando Hierro. Che ha parlato anche di Pioli e del suo futuro: “Quando le cose vanno male la soluzione più semplice è quella di dare la colpa all’allenatore. Prima era toccato a Luis Castro, oggi a Pioli. In questi giorni sto parlando con lui e coi giocatori, stiamo facendo delle valutazioni complessive. Serve calma per prendere le decisioni nei tempi giusti. Pioli ha ancora un anno di contratto. Il nostro è un progetto pluriennale, che va giudicato nell’arco di 4-5 anni. Faremo dei cambiamenti. Rispetto chiunque voglia andarsene ma trovo poco ragionevole voler lasciare il club, sia che si tratti dell’allenatore, del direttore sportivo o dei giocatori, dopo una stagione in cui non abbiamo vinto nulla”. Parole che preannunciano una nuova e imponente campagna acquisti. Di tutto, pur di accontentare CR7.
L’oro dell’Arabia, la nostalgia del campionato italiano
E Pioli? Al netto di un contratto davvero dorato, Stefano adesso guarda con nostalgia al ritorno in Italia e al fascino delle competizioni europee. Lo sfarzoso campionato saudita potrebbe essere catalogato come avventura, esperienza, tentazione esplorata ma poi non così luccicante come si sarebbe atteso. Le difficoltà non sono mancate e i tifosi, spinti anche dai media e dai social legati al club che mettono Pioli in cima alla lista degli artefici di questo momento poco positivo, chiedono un cambio di rotta. Tutto su CR7, insomma. Il resto, poco importa. Stefano l’ha capito e vorrebbe anticipare la mossa. La Fiorentina sarebbe la soluzione perfetta, anche perché ritroverebbe una piazza che conosce, che adora, alla quale rimarrà per sempre legato e che avrà sempre un ricordo meraviglioso del suo giocatore e allenatore. La dirigenza della Fiorentina ci ha pensato subito: Pioli come profilo ideale per alzare il livello, tenere alte le ambizioni e provare a ricompattare l’ambiente dopo quanto accaduto a seguito delle dimissioni di Palladino e con la nota della Curva Fiesole che è arrivata dritta alle orecchie del presidente Commisso e dei suoi dirigenti. Stefano adesso rimane in attesa, i tempi potrebbero essere un po’ lunghi. Anche perché alcune clausole inserite nel contratto non potrebbero liberarlo prima di 30-45 giorni. Insomma, ci vorrebbe un intervento netto da parte del club di proprietà ed è su questo che si sta lavorando senza mollare un istante l’obiettivo.
Farioli e Gilardino alternative ma la priorità è Pioli
È chiaro che poi la Fiorentina si tenga alcune alternative. Anche perché, al di là dei tempi non così rapidi, ogni scenario rimane aperto e non è escluso che l’Al-Nassr si impunti e chiuda la porta a ogni possibile discorso sul suo allenatore. Sulla lista dei dirigenti viola rimangono soprattutto Farioli e Gilardino mentre alcuni rumors suggeriscono anche un altro profilo di caratura internazionale e proveniente dai campionati esteri che però al momento non è stato rivelato. Piste da tenere in considerazione, certo. Ma Pioli rimane il vero desiderio e l’apertura resa pubblica nelle scorse ore, vale più di mille altre supposizioni. Ha un significato profondo: vuol dire che Stefano non solo ha ricevuto la proposta, non solo l’ha valutata ma l’ha anche ritenuta idonea alla sua nuova sfida. Sarebbe il profilo ideale, sia per dare spessore al progetto tecnico sia per dialogare con la società, con lo spogliatoio e con la piazza. Occorrerà un po’ di pazienza ma fin quando la Fiorentina avrà una speranza per arrivare a Pioli, cercherà di andare fino in fondo senza virare su altri nomi. Almeno finora.
Di
Matteo Dovellini