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Parcheggio temporaneo del Viola Park: bocciato dei giudici

I giudici hanno annullato la delibera per il parcheggio temporaneo. Il comune e ACF Fiorentina opposte al processo

Mentre vola il cammino della Fiorentina tra campionato e Conference League, spunta una grana urbanistica da risolvere, scrive La Repubblica. Tanto per il Comune di Bagno a Ripoli, che aveva dato il via libera al progetto, quanto per la società viola che adesso si ritrova con un’incognita da gestire.

La vicenda giudiziaria inizia nei mesi scorsi quando un gruppo di residenti, che vive nei pressi del nuovo centro sportivo, decide di rivolgersi al Tar contro il nuovo parcheggio temporaneo costruito adiacente al Viola Park. Uno spazio da quasi 500 posti auto per chi frequenta il centro. I cittadini protestano che sia stata cementificata un’area extraurbana per fini privati.

 Quello spazio era stato richiesto direttamente dalla società viola. Doveva servire per la sosta dei tifosi e per gli addetti ai lavori. Sarebbe rimasto, in ogni caso, solo fino al completamento della costruzione della linea del tram da piazza della Libertà a Bagno a Ripoli.

A marzo i residenti, che hanno anche alcuni giardini a fianco del parcheggio, fanno ricorso. Lamentano che la delibera sia illegittima. Ritengono che manchino una serie di presupposti essenziali. Il tribunale amministrativo accoglie la loro posizione e i giudici con la sentenza di ieri hanno annullato la delibera del Consiglio comunale. I residenti hanno rimarcato che occorreva che ci fosse un «rilevante interesse pubblico». Mentre nel caso in questione ci sarebbe stato un interesse «tutto privatistico», scrivono i giudici. Secondo il Tar il Comune avrebbe quindi agito per finalità diverse da quelle indicate dalla legge.

Comune e Acf Fiorentina si sono opposte al processo. Il primo in particolare ha eccepito l’inammissibilità del ricorso per difetto di legittimazione e di interesse da parte dei cittadini. Ma questa obiezione non è stata accolta. In Comune ora si ragiona se fare ricorso fino al Consiglio di Stato nella speranza di ribaltare la decisione.

Si aprono due scenari: qualora non dovesse essere impugnata la sentenza, o venisse confermata in secondo grado di giudizio, il parcheggio risulterebbe “abusivo” e dovrebbe essere smantellato. La seconda possibilità è che il Consiglio di Stato respinga il ricorso dei residenti e capovolga quindi il giudizio del Tar. A quel punto il parcheggio potrebbe essere mantenuto.

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