Senza gioco, senza identità, senza idee, eppure la Fiorentina resta ancora pienamente in corsa per un posto nell’Europa che conta
Due sconfitte consecutive e una conferma: a oggi la Fiorentina di Palladino non ha ancora trovato una propria identità. Non ha una struttura definita, non ha un gioco riconoscibile e va in difficoltà quando deve fare la partita, per stessa ammissione dei protagonisti.
Quando ci avviamo ormai verso la fine di febbraio siamo ancora a chiederci cos’è la Fiorentina di Palladino. Quali siano le sue caratteristiche principali. Con il Como è andato tutto male ma non è certo l’unica partita in cui si sono palesati questi limiti.
La Fiorentina non ha identità, si affida ai suoi singoli per uscire dalle difficoltà. Con Italiano era la squadra che andava oltre i limiti dei singoli, con Palladino sono i singoli che devono andare oltre i limiti della squadra. Ma così, è chiaro, non può durare.
Una squadra per definizione non si può affidare soltanto alle giocate dei singoli. E lancio lungo su Kean non può essere l’unica strategia di gioco dopo 6/7 mesi di stagione. Eppure oggi la Fiorentina è questo e allora si torna a quanto scritto in precedenza: menomale che almeno la classifica sorride.
Sì perché tutto sommato la Fiorentina era e resta in corsa per un posto nell’Europa che conta nonostante tutti i suoi limiti. Ed è per questo che a Verona sarà indispensabile vincere, anche senza convincere visto che quello questa squadra in stagione lo ha fatto pochissime volte. Servono i tre punti contro una squadra che è reduce da tre ko nelle ultime cinque gare e che sta scivolando sempre più in basso.
Un’occasione per la Fiorentina per dimenticare il Como e tornare a fare punti. Per proseguire in questa stagione così particolare.
Di
Francesco Zei